Rivoluzione Forza Italia: lasciano in dieci

Un folto gruppo degli esponenti ha deciso di dire addio, in rotta con le decisioni della parte provinciale e regionale del partito

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Forza Italia in Mugello praticamente non c’è più. O almeno non c’è più la gran parte dei suoi principali esponenti. Che nei giorni scorsi hanno preparato le valigie, consultandosi e prendendo una decisione sicuramente dolorosa e clamorosa. Una decina di loro, a cominciare dal vicesegretario provinciale Giampaolo Giannelli di Dicomano, e dal coordinatore di Borgo San Lorenzo Davide Galeotti, sbattono la porta e lasciano il partito, in aperta polemica con Forza Italia fiorentina, a cominciare dal coordinatore provinciale Paolo Giovannini. Con Giannelli e Galeotti lasciano anche Maria Gaetano, capogruppo Forza Italia a Barberino, Federica Tassini, responsabile di Azzurro Donna Mugello, e commissario a Scarperia e San Piero, Cristina Berardicurti, commissario a Vicchio, Leonardo Resia, responsabile a Vaglia.

E ancora Cinzia Pepe, Forza Italia Scandicci, Davide Loiero, di Sesto Fiorentino, Massimo Mari e Giampaolo Bacicchi, di Bagno a Ripoli, Gian Pietro Magni commissario a Pelago e Maria Pia Strocchi, di Pelago. Tutti hanno affidato a una lettera comune le motivazioni della loro scelta. Parlano anzitutto di "ingratitudine ed arroganza": "Siamo volontari che da tanti anni dedicano impegno a Forza Italia e alla politica di base, tirando la carretta con un impegno gravoso di tempo, energie, denaro, tutto sulle nostre spalle, mettendo in gioco la nostra faccia e la credibilità davanti ai cittadini.

Speravamo di esserci guadagnati almeno il rispetto del partito e il diritto di essere ascoltati. Purtroppo ci siamo sbagliati". Il vice coordinatore provinciale Giannelli e gli altri avevano chiesto di ascoltare il disagio e la disaffezione dell’elettorato, manifestatosi anche alle ultime elezioni amministrative, che, scrivono "purtroppo ci hanno amaramente dato ragione, consegnandoci un risultato abbondantemente sotto al 2% dei consensi, a segnare un continuo declino". Ma non c’è stato alcun ascolto, e alla fine "domenica mattina, senza alcun preavviso e senza alcun tentativo di conciliazione, il coordinatore provinciale di Firenze" li ha sospesi dalle cariche, estromettendo anche Giannelli. "Una mossa grave – commentano- nonché ridicola, ancor più se si pensa che Giannelli non è vicecoordinatore di nomina, ma è stato eletto come tale nell’ unico vero congresso del partito tenutosi in Toscana".

I dimissionari parlano di "comportamento dittatoriale, compiuto dal coordinatore provinciale con il sostanziale avallo del coordinamento regionale, il quale non ha mosso un dito o detto una parola su questo provvedimento, quasi a stabilire una volta per tutte che le voci critiche non sono tollerate e che il Titanic Forza Italia non ha alcuna intenzione di evitare l’ affondamento". E così non solo si dimettono dalle loro cariche, ma lasciano tutti il partito. Ridotto così, in Mugello, ai minimi termini.

Paolo Guidotti

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