Ristori a singhiozzo, ora è rivolta

Dai tassisti ai bar, tutti scontenti "Gli aiuti? Il 2% del fatturato 2019"

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di Monica Pieraccini

"Con la crisi di governo, ristori a rischio" ha avvertito il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ed ora la crisi c’è e gli aiuti 2021 per le categorie che più hanno risentito delle conseguenze dell’emergenza sanitaria non sono più una certezza. Alle attività di somministrazione sono arrivati in questi giorni i ristori di dicembre.

Una piccola boccata di ossigeno, come lo sono i 2.500 euro a fondo perduto che arriveranno dalla Regione a ristoranti, bar, pasticcerie, imprese del divertimento, come locali notturni e da ballo, ma anche alle micro, piccole e medie imprese operanti nel settore degli spettacoli viaggianti ed itineranti e i 1.500 euro destinati agli ambulanti di fiere e mercati turistici.

I due bandi sono stati pubblicati da poco sul sito www.sviluppo.toscana.it e sono aperti fino, rispettivamente, al 25 e 29 gennaio. Nessuno, però, è soddisfatto di quanto hanno ricevuto di indennizzi nel 2020. "I ristori di dicembre sono appena arrivati, ma purtroppo rappresentano mediamente il 2,5% del fatturato dell’anno scorso e sono briciole", commenta Raffaele Madeo, titolare di Pizzaman.

"Siamo molto preoccupati per i continui balletti tra chiusure e aperture e non sappiamo davvero cosa aspettarci nelle prossime settimane vista la crisi di governo in corso". "Anche a noi sono arrivati i ristori di dicembre, esattamente lunedì", aggiunge Nereo Barbieri, del bar Pappagallo di via Fra’ Giovanni Angelico. "L’importo è uguale a quello di aprile, a novembre invece abbiamo ricevuto quasi il doppio. Ma son comunque spiccioli".

"Fortunatamente – aggiunge Barbieri – il proprietario del fondo ci è venuto incontro con l’affitto, facendoci sconti dall’inizio del lockdown a oggi. C’è poi la cassa integrazione per i dipendenti e in periferia, rispetto al centro, ci si difende, il che significa comunque registrare mediamente un calo di fatturato del 30-40 per cento rispetto allo scorso anno". In ginocchio la categoria dei tassisti: i ristori sono stati irrisori e non è stato sospeso il versamento dei contributi Inps, che valgono in media un migliaio di euro ogni tre mesi.

"Ai tassisti sono arrivati da marzo due tranche da 600 euro, due da 1.000 euro dall’Agenzia delle Entrate. Dovrebbero arrivare altri 1.000 dal fondo delle città d’arte, più circa 2mila euro a testa dal fondo filiera turismo della Regione. In totale – fa i conti Tiziano Barchielli, presidente di Uritaxi Firenze e tassista del 4390 – si va a 5.200 euro. In dieci, undici mesi non sono nulla per chi deve sostenere perdite di fatturato che oscillano dall’80 al 90 per cento". Dimenticati anche gli albergatori. "Cosa ha fatto il Governo per me? Praticamente quasi nulla", risponde Cristina Tagliamento, dell’hotel Antica Tabaccaia. "Sarà un altro anno difficile da sostenere con tutta la montagna di costi fissi che ci attende, inesorabile. Con gli unici due ristori di mia competenza mi è stato dato il 2% del fatturato 2019, ovvero 16-17mila euro, ma solo di Tari ne pago 15mila l’anno. Di cosa parliamo?".

Non mancano le polemiche sui contributi a fondo perduto in arrivo dalla Regione Toscana. Non solo perché nel bando è richiesto il Durc in regola, cosa difficile in questa situazione di emergenza e restrizioni, ma anche per gli importi. "Neanche 8 euro al giorno, per l’esattezza 7,5: a questo ammonta il contributo. Messa così, è una presa in giro, inutile girarci intorno. Davvero si pensa – chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella – che con nemmeno 8 euro di ristoro al giorno, un imprenditore possa decidere di rimanere aperto e di non chiudere l’attività?".

Monica Pieraccini

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