Ristoratore suicida, il fratello: "Al Governo chiedo di non lasciare altre persone sole"

Sit-in dei Ristoratori Toscana in piazza Duomo: "Che il 22 agosto diventi la Giornata del Ristoratore"

Il sit-in in piazza Duomo

Il sit-in in piazza Duomo

Firenze, 31 agosto 2020 - “Al Governo chiedo di non lasciare altre persone sole. Per quanto ci riguarda le uniche che si sono state vicine sono state le persone che sono in questa piazza, il sindaco Nardella e la Confcommercio. La solidarietà è più facile arrivi da vicino. Conosco tanti colleghi che si sentono abbandonati, certo ognuno può essere di aiuto gli altri ma in questo momento ci vuole un aiuto forte”. Ha la voce rotta dalla rabbia il fratello del ristoratore che si è tolto la vita il 22 agosto e che ha partecipato al sit-in di proteste organizzato dal gruppo Ristoratori Toscana.

L'imprenditore, 44enne, sposato, padre di due figli, si è ucciso impiccandosi nel ristorante dove è stato trovato il corpo. Sulla sua morte stanno proseguendo gli accertamenti della polizia, che fin dall'inizio la ha attribuita a un suicidio.

In piazza del Duomo cento imprenditori provenienti da tutta la Toscana si sono ritrovati dietro lo slogan "Abbandonati dalle istituzioni".  “Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni - spiega Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana -, da mesi denunciamo le difficoltà che ci ritroviamo a vivere tutti quotidianamente. Fino ad oggi nessuno ci ha ascoltati. Nessun aiuto è arrivato, se non il fondo perduto e solo per un mese, anche se i giorni di chiusura sono stati molti di più. E non siamo i soli a non aver avuto sostegni: tutto il commercio, ambulanti, tassisti, partite Iva”.

 

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