Ristoranti, dalle stelle alla crisi da lockdown: la "Tenda Rossa" ammaina bandiera

Il locale è in vendita, compresi gli arredi, ma il marchio no. Ipotesi riapertura a Firenze

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San Casciano (Firenze), 25 settembre 2020 - La musica è finita, si spengono le stelle e i fornelli. Chiude La Tenda Rossa, il ristorante gourmet del clan familiare Santandrea-Salcuni a Cerbaia. Che negli anni d’oro di stelle Michelin ne aveva ottenute anche due, poi perse, poi riconquistate (solo una, nel 2019) grazie al lavoro ai fornelli e al gran gusto dell’accoglienza dell’ultima generazione: Natascia, Barbara e Cristiana in sala, Cristian e la moglie Maria Probst in cucina, eredi di 50 anni di alta cucina animata da tanta passione fin da quando tre coppie, parenti per matrimoni, mettono insieme un po’ di Puglia, Toscana e Romagna e aprono il ristorante in questo angolo di campagna fiorentina, e lo chiamano "La Tenda Rossa" dopo aver visto l’omonimo film. Tutti autodidatti, ma c’è la passione.

E così La Tenda Rossa cresce, perché le materie prime sono sceltissime, perché il locale si colora di un’atmosfera adatta a un pubblico selezionato perché i prezzi non sono da osteria. Dieci anni dopo arriva la prima stella Michelin, diventeranno due nel 1998, e intanto i piatti della Maria sono apprezzati da un bel mondo tra grandi vigneron che ci ospitano prestigiosi clienti stranieri, capitani d’industria, gourmet, vip italiani e stranieri. Comincerà poi un lento appannamento, più nei giudizi che nella qualità; intanto qualcuno degli anziani scompare, il clima non è più lo stesso. Arriva il Covid, in aprile chiude il ristorante, la cantina vende online. E ora lo stop. Definitivo.

Per il locale di Cerbaia, che è in vendita arredi compresi. Il marchio no, un post dà l’arrivederci, chissà, forse c’è l’idea di riaprire, magari in un grande albergo a Firenze. Ma non sarà la stessa cosa.

 

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