Riprendono il motorino in depositeria e se ne vanno senza pagare, due giovani denunciati

Il veicolo era stato rimosso perché in divieto di sosta. Gli agenti hanno rintracciato i 2 20enni grazie alle immagini delle telecamere

Polizia municipale

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Firenze, 10 luglio 2018 - Avevano lasciato il motorino in divieto di sosta e per questo era stato rimosso e portato in depositeria. E, pensando di farla franca, sono andanti a riprenderlo senza però pagare quanto dovuto. Invece sono stati immortalati della telecamere e grazie alle immagini la polizia Municipali li ha rintracciati e denunciati.

Sono due giovani, una ragazza di 20 anni e un ragazzo di 22. Il fatto risale a fine maggio quando, durante un servizio notturno di pulizia delle strade, è stato rimosso un ciclomotore parcheggiato nonostante il divieto di sosta. Il pomeriggio dello stesso giorno la Polizia Municipale riceve una telefonata dal caporeparto della SAS che racconta quanto accaduto poche ore prime: nel corso della mattinata una coppia di ragazzi si erano presentati in depositeria per riprendere il veicolo e se ne erano andati senza pagare l’importo dovuto (121 euro).

Erano usciti dalle sbarre del parcheggio accodandosi ad un altro veicolo per poi allontanarsi. La Polizia Municipale ha iniziato una serie di accertamenti per risalire alla proprietaria del veicolo (una 53enne residente a Firenze) ed ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della depositeria, che effettivamente mostravano i due ragazzi mentre portavano via il ciclomotore. Qualche giorno fa l’epilogo. Gli agenti sono andati a casa della proprietaria del veicolo dove hanno trovato la coppia immortalata dalle telecamere: la figlia della proprietaria e un suo amico, complice del ritiro del motorino. I due hanno ammesso di aver portato via il ciclomotore senza permesso perché la giovane ne aveva bisogno per andare a scuola ma non avevano i soldi per pagare la depositeria. Per entrambi è scattata la denuncia per concorso in violazione della pubblica custodia di cose con l'aggravante di aver commesso il fatto per futili motivi.

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