Riorganizzazione del 118 Volontari sul fronte del no

Misericordia di Tavarnelle e San Casciano e Avg: "Forte preoccupazione". Intanto è scontro anche fra i delegati Cobas e i sindaci del Chianti

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Continuano le polemiche sulla riorganizzazione del 118, che prevede la riduzione delle postazioni di emergenza medica, a partire dal Chianti. In campo, con un volantino, sono scese la Misericordia di Tavarnelle, quella di San Casciano e l’Avg (Associazione di volontariato grevigiano). "Esprimiamo forte preoccupazione per la scelta di togliere il medico a bordo dell’ambulanza – si legge – eliminando questo servizio verrebbe meno anche il punto di primo soccorso che per i cittadini vuol dire 4.500 interventi effettuati ogni anno nelle sedi delle associazioni senza doversi recare al Pronto soccorso dei vari ospedali".

È scontro intanto fra i sindaci del Chianti e i delegati Rsu Cobas pubblico impiego Usl Toscana Centro, in realtà accomunati dalla contrarietà al progetto. "Siamo di fronte – hanno attaccato i Cobas – ad ‘arrosti’ fatti tra establishment regionali, aziendali e i sindaci. Chiediamo che la Regione Toscana formalizzi un progetto a lungo respiro dell’emergenza territoriale 118 e dei dipartimenti di emergenza e che il medesimo sia sottoposto a un confronto con la Rsu. Pregiudiziale a tutto questo è la definizione di un adeguamento retributivo dell’infermiere, un aggiornamento della formazione e l’implementazione di procedure operative. In caso contrario saranno attivate misure di lotta e mobilitazione".

Dura la replica dei sindaci del Chianti Roberto Ciappi, David Baroncelli e Paolo Sottani. "Ci siamo opposti pubblicamente – commentano - esprimendo una posizione nettamente contraria in più occasioni, al fianco delle associazioni sanitarie e di volontariato. Il nostro dissenso è noto a tutti ma non ai delegati Rsu Cobas. E non ne comprendiamo il motivo, visto che la battaglia per il pieno ripristino del servizio dovrebbe essere comune. Riteniamo inadeguato il piano di riduzione del servizio di emergenza per l’area Chianti, voluto, anzi imposto, dalle autorità sanitarie, senza condivisione con le amministrazioni comunali, in un territorio con manifeste criticità quali l’estensione territoriale e la distanza dai presidi ospedalieri. Forse i Cobas non sanno che nella prima versione, comunicata dalla Asl, era prevista una sola auto medica per tutto il Chianti. Con la voce unitaria delle amministrazioni comunali siamo riusciti a ottenere due medicalizzate e un’infermieristica. Un risultato importante sul quale continueremo a lavorare".

Lisa Ciardi

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