Rincari da incubo, ansia gestori "Così è peggio della pandemia"

Antonio Mannina, socio Conad, è sconsolato: "Aumenti in bolletta del 475%. Non ce la facciamo più". Appello alle istituzioni per arginare con un tetto di spesa la bolla speculativa e tornare ai livelli del 2019

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di Rossella Conte

Quando Antonio Mannina, socio proprietario di tre supermercati Conad, ha aperto la posta quasi non credeva ai propri occhi. Sul tavolo, una bolletta da 38.658,20 euro per l’energia elettrica del mese di agosto, contro gli 8.238 euro pagati per lo stesso periodo nel 2021. "E questa è solo quella del punto vendita di via Kyoto" dice Mannina. In via di Rocca Tedalda la bolletta di agosto è quasi simile a quella di via Kyoto. In via Zannella quasi 15mila euro. "Cifre insostenibili, per tutti e tre i supermercati abbiamo avuto rincari del 475%. Non so come andrà a finire, siamo un’azienda solida ma ammetto che siamo in difficoltà. E, se non verranno presi provvedimenti seri e urgenti, tanti di noi chiuderanno". Non solo le bollette. Anche i trasporti, le materie prime, gli imballaggi. Voci che se sommate finiscono col pesare una gran quantità di zeri sui bilanci di fine anno. "La grande distribuzione – prosegue Mannina – ha un margine medio operativo che oscilla tra 0.50 e 1 punto percentuale. Il caro energia erode 3-3.5 punti di margine. Quindi questo vuol dire che chiudiamo in negativo di due punti".

Conad, tra l’altro, proprio per andare incontro alle famiglie ha lanciato un concorso mettendo in palio 5mila prepagate del valore di 100 euro l’una e 50 carte da 2.500 euro l’una. "Fino a questo momento non abbiamo mai ritoccato il listino, ma vista la situazione purtroppo saremo costretti a farlo" sottolinea. Per Mannina due potrebbero essere gli interventi da mettere in campo: "Essendo una bolla speculativa, un tetto darebbe un punto di riferimento a chi lucra ma non ci permetterà mai di tornare ai valori del 2019. Invece, bisognerebbe proprio riportare il costo a quello del 2019".

Per il socio proprietario dei tre punti vendita Conad, questo periodo per il tessuto imprenditoriale è forse peggiore di quello del covid: "L’emergenza sanitaria ci ha dato la possibilità di reinventarci, questa volta siamo impotenti". Katia Minuzzi, che gestisce quattro supermercati Carrefour, è chiara: "Entro tre mesi, se qualcuno non farà niente, l’80% di noi fallirà". Dei quattro punti vendita che gestisce, tre (quello di Strada in Chianti, via Marconi e Reggello) hanno una tariffa concordata che però scadrà il 31 dicembre 2022. Lo spazio di via delle Ruote no.

"Mi è arrivata una bolletta di 16.830 euro, una cifra insostenibile" sottolinea Minuzzi che lancia: "Bisogna assolutamente togliere Iva, accise e pensare a un credito di imposta, altrimenti sarà dura andare avanti". Luca, che gestisce il Conad di via del Melarancio con sua moglie Valentina Chang, ad agosto ha trovato nella cassetta una bolletta da 14mila euro. Nel 2021, sempre nel mese di agosto, erano 3.200. "Siamo un supermercato e non possiamo ridurre più di tanto i consumi, i frigoriferi dobbiamo tenerli accesi – racconta -. Proprio per andare incontro ai consumatori stiamo cercando di non aumentare i prezzi. Ma è dura, i rincari colpiscono tutto: materie prime, trasporti etc. Noi stiamo chiedendo dei prestiti alle banche per andare avanti".

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