Incendi, ecco le dieci regole per salvare i boschi

Coldiretti Toscana stila il 'decalogo salvaboschi'. Il 60% degli incendi è causato volontariamente da criminali

La Forestale su un incendio

La Forestale su un incendio

Firenze, 22 giugno 2022 -I boschi toscani non sono mai stati così a rischio come in questa torrida estate 2022, distrutti dagli incendi, dall’abbandono, l’incuria, la siccità e spesso, il dolo e la cattiveria umana. Che si ritorce poi contro l’uomo stesso: in un bosco bruciato, saranno impedite tutte le attività che nel bosco si praticano, da quelle sportive a quelle di ricerca, la scoperta, se ne va la varietà del paesaggio, ma soprattutto la funzione ecologica importantissima nel contrastare inquinamento e riscaldamento globale.

I costi degli incendi

E poi, gli incendi li paghiamo di tasca nostra: secondo le stime di Coldiretti Toscana, ogni incendio costa ai cittadini oltre diecimila euro all'ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine per la ricostituzione non solo ambientale, ma anche dei circuiti economici delle aree devastate. Per riavere i benefici economici del territorio dove ci sono  boschi arsi, ci vogliono anche quindici anni per tornare ai precedenti livelli di lavoro e di turismo. 

60% degli incendi boschivi opera di piromani

Solo nel mese di giugno, afferma Coldiretti Toscana,  gli incendi sono stati 279, il 136% in più rispetto a giugno 2021.  Se certamente questo preoccupante dato è favorito dal clima anomalo, sottolinea l’associazione di coltivatori, la disattenzione e ancora peggio la delinquenza dei piromani ne sono la causa principale.  Le percentuali sono allarmanti: il 60% degli incendi,  secondo gli studi dell’associazione, è causato volontariamente

Campagne abbandonate

C’è poi tutta la questione dell’abbandono delle campagne, e soprattutto dei boschi. Per millenni sono stati i contadini a sorvegliare l’ambiente, ma le aziende agricole chiudono e nessuno più è lì, accanto al primo piccolo focolaio, per controllare. Così gli incendi divampano. Aggiungiamoci poi le alte temperature e la siccità di quest’anno, che hanno inaridito i terreni, e il mix diventa letale.

Il decalogo salvaboschi

Prevenire è certo meglio che curare, ma come?  Coldiretti Toscana stila così il “decalogo salvaboschi”, dieci regole da rispettare per salvare le foreste della nostra regione, un bene prezioso che ricopre oltre metà del territorio.

 

  1. La prima regola per non causare l'insorgenza di un incendio nel bosco è quella  di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle loro vicinanze.
  2. Nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. 
  3. Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile.
  4. Quando si parcheggia verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi 
  5. Inoltre  non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità
  6. In particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.
  7. Nel caso in cui venga avvistato un incendio non prendere iniziative autonome e informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. 
  8. Mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme.
  9. Dal momento che un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi.
  10. Evitare lo stato di abbandono dei boschi.