Tutti in auto nonostante bus e tram. Firenze maglia nera per gli incidenti

Posizioni contraddittorie nella classifica di Ecosistema urbano. La città ha isole pedonali e un gran numero di mezzi pubblici, eppure in pochi li utilizzano. Nonostante il traffico la qualità dell’aria è buona

Un ingorgo nella zona di Santa Maria Novella, snodo nevralgico del traffico cittadino

Un ingorgo nella zona di Santa Maria Novella, snodo nevralgico del traffico cittadino

Firenze, 29 ottobre 2019 - L’asfalto fiorentino è impastato di sangue. Come quasi nessun altro in Italia. Ce lo dice una voce specifica della classifica, pubblicata sul Sole 24 Ore, di Ecosistema urbano – il rapporto di Legambiente e Ambiente Italia che misura la performance ambientali delle 104 città capoluogo di provincia – che spiega come il rapporto morti+feriti ogni mille abitanti sia di 8,3. Un numero agghiacciante (solo 4 capoluoghi hanno un dato peggiore, Rimini, Pavia, Genova e Bergamo) che la dice lunga su quanto ancora sia necessario investire per la sicurezza stradale. Tanto è stato fatto, tantissimo, a quanto pare, va fatto ancora.

Un esempio che la dice lunga sulla pericolosità delle nostre strade? La città più ’sicura’ nella classifica incidenti stradali è Benevento che si attesta su un 2,7, seguita da Catanzaro (2,9), Isernia (3,1) e Napoli (3,2). Eppure Firenze non sembra innamorata pazza delle macchine (52,3 auto ogni 100 abitanti). Solo Venezia (fino a prova contraria una monovolume non galleggia), Genova, Milano e La Spezia hanno meno quattroruote in rapporto alla popolazione. Le statistiche della ricerca, tuttavia, mostrano molti atteggiamenti contraddittori da parte dei fiorentini. Nonostante il dato di cui sopra, infatti, della macchina in città in pochissimi sembrano riuscire a fare a meno. Nel rapporto numerro passeggeri dei mezzi pubblici/abitanti spunta un numero sbalorditivo. Siamo in posizione 101. Meno di noi usano bus e tram solo a Pistoia, Potenza e Siracusa.

E questo avviene nonostante (ed ecco l’ennesima contraddizione) l’offerta del trasporto pubblico cittadino, a livello di chilometraggio, sia tra i più alti d’Italia con un quattordicesimo posto di una graduatoria presumibilmente scalata negli ultimi anni grazie al potenziamento della rete tramviaria.

Ad ogni modo, anche se l’auto pare irrinunciabile, al netto degli allarmi, non si respira poi così male. Siamo 25esimi come qualità dell’aria. Non che ci sia da fare salti di gioia ma, insomma, pensavamo peggio. C’è da capire anche quanto spazio abbiano queste benedette auto se è vero che la nostra città non difetta di isole pedonali, classificandosi al quinto posto – dietro Lucca, Venezia, Verbania e Verona – per numero di metri quadri ’riservati alle scarpe’ per abitante. Sulle piste ciclabili c’è l’unico dato equilibrato. Siamo più o meno a metà classifica (47° posto). Non che Firenze sia il paradiso dei ciclisti, ma, insomma, nemmeno l’inferno.

Il quadro che emerge, a conti fatti, è quello di una città che non riesce ancora a trovare la quadra in fatto di mobilità. Riprova ne è il fatto che gli ingorghi siano all’ordine del giorno. L’auspicio di Palazzo vecchio è che, con il potenziamento del servizio di trasporto pubblico, certi annosi problemi possano essere superati una volta per tutte.

Tuttavia non esiste una formula magica per rimettere le cose a posto in strada. La stessa tramvia, pur con i buoni risultati raggiunti, resta ad oggi una scommessa dall’esito incerto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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