Lo rapiscono a Firenze e lo portano a Cerveteri: ore da incubo, poi la liberazione

La vittima del sequestro è un 37enne: avrebbe avuto un debito per una presunta truffa informatica

Carabinieri in una foto di repertorio

Carabinieri in una foto di repertorio

Firenze, 18 ottobre 2019 - Ore da incubo per un 37enne originario della Calabria ma residente a Firenze. E' infatti stato rapito sotto la minaccia di una pistola a Firenze e portato a Cerveteri, nel Lazio. E' stato segregato, privato della possibilità di comunicare con chiunque (gli hanno infatti tolto lo smartphone) e quindi picchiato. Due persone, gli autori del rapimento, sono state arrestate.

Si tratta di un 29 enne e un 27enne, entrambi residenti a Cerveteri. La vittima del rapimento è riuscita, in un momento di disattenzione dei rapitori, a mandare un messaggio whatsapp al fratello dicendogli cosa stava accadendo. Da lì sono stati allertati i carabinieri. Il 37enne era stato portato dai due rapitori in un appartamento in località Capo di Mare di Cerveteri. I militari hanno predisposto un dispositivo composto da cinque equipaggi che in brevissimo tempo ha consentito di rintracciare l'abitazione e accertare la veridicità della segnalazione, e del reato che si stava consumando.

Alla vista dei militari, il 36enne sequestrato è scoppiato in lacrime, e ha riferito quanto accaduto nel corso dei tre giorni precedenti, trascorsi in una condizione di prigionia. Il sequestro è avvenuto nella mattinata di lunedì, quando i due uomini, pluripregiudicati per reati contro la persona, il patrimonio, e in materia di stupefacenti, hanno prima contattato telefonicamente il 36enne, conosciuto nei mesi precedenti, e subito dopo si sono presentati nella sua abitazione di Firenze. 

Le indagini hanno consentito di ricondurre i motivi del sequestro a un debito derivante da un'attività di frode informatica che i due sequestratori e il sequestrato avrebbero tentato nei mesi precedenti, mediante l'utilizzo di password finalizzate all'accesso a sistemi in grado di manomettere slot machine, avvalendosi delle competenze informatiche del 36enne, che ha a suo carico precedenti penali per attività di hackeraggio.

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