Ragazzi ucraini nelle scuole Task force per l’accoglienza

Susanna Pizzuti, nuova responsabile dell’ufficio scolastico provinciale "Impegno e collaborazione con i dirigenti, ma anche con le istituzioni"

Migration

di Elettra Gullè

C’è un volto femminile al vertice dell’Ufficio scolastico provinciale. Da alcune settimane, a capo della struttura amministrativa scolastica della nostra città c’è Susanna Pizzuti, che dopo aver retto l’ufficio di Prato e Pistoia dal 2020 al 2022, è adesso tornata nella sua città d’adozione, in cui peraltro aveva lavorato come funzionaria dal 2013 fino all’anno dello scoppio della pandemia.

Avvocato, 44 anni, foggiana di origine, Pizzuti si è laureata in Giurisprudenza nell’Ateneo del capoluogo toscano. Dopo una parentesi professionale nel settore privato, nove anni fa è approdata al Ministero e, dopo sette anni da funzionario, ha vinto il concorso da dirigente.

"Mia madre è stata insegnante e poi direttrice dei servizi scolastici amministrativi. Diciamo che fin da piccola ho respirato l’aria di scuola", sorride.

Per lei, dicevamo, un ritorno nel capoluogo toscano.

"La situazione fiorentina la conoscevo già piuttosto bene - afferma -. Certo, in questi due anni purtroppo tutte le realtà scolastiche sono state condizionate dagli effetti della pandemia, che ha avuto ripercussioni importanti sugli andamenti della didattica".

Adesso la questione al primo posto è quella, delicatissima, dell’arrivo dei bimbi ucraini nelle nostre scuole. Attualmente, sono 25 sul comune di Firenze e 77 per quanto riguarda la provincia. Numeri che, manco a dirlo, crescono di giorno in giorno.

"I dirigenti stanno dimostrando massima solidarietà e sforzo nei confronti di questa emergenza. Anche da parte delle istituzioni impegno e collaborazione sono ai massimi livelli. Siamo, tutti insieme, al lavoro su questo importante fronte".

Recentemente ha ascoltato tutti i presidi degli istituti fiorentini.

"Dalla mediazione linguistica all’individuazione della classe giusta per l’inserimento dei profughi, le questioni sono molte. La nostra è un’attività di supporto essenziale. L’Ufficio scolastico regionale ha subito istituito una task force per l’accoglienza degli studenti esuli".

Altro tema caldo, quello del bullismo.

"Oggi più che mai va posta un’attenzione particolare, perchè uno degli effetti della pandemia è proprio l’incremento dei casi di bullismo - sospira Pizzuti -. Il fenomeno è variegato perchè si alimenta spesso sui social, in particolare le chat Whatsapp. Quanto prima mi metterò al lavoro per rafforzare l’osservatorio, che già esiste, sul tema. Purtroppo, noi spesso veniamo coinvolti in seconda battuta. Sarebbe invece auspicabile che le famiglie, oltre ad informare la scuola e, nei casi penalmente rilevanti, le sedi opportune, chiamassero anche i nostri uffici. I progetti in piedi sono tantissimi, da anni. Ma evidentemente non bastano. Bisogna fare ancora di più, insieme agli psicologi e alle forze dell’ordine". Che dire infine della Dad? Esperienza tutta da dimenticare oppure qualcosa si può salvare?

"Per i giovani, la presenza è fondamentale. Pertanto, siamo tutti impegnati affinché la scuola superi del tutto la Dad, che non va incontro ai bisogni degli studenti. I collegamenti da remoto possono esser comodi per noi adulti. Ma i ragazzi hanno necessità molto differenti".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro