Ragazza grave per la meningite: scatta la ricerca delle persone da sottoporre a profilassi

Di Signa, 25 anni, la giovane, che lavora in un negozio di telefonia, sembra fosse vaccinata

Laboratorio

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Signa (Firenze), 14 gennaio 2019 - La meningite torna a fare paura. Una venticinquenne di Signa è arrivata in coma ieri alle 18 al pronto soccorso di Careggi. Diagnosi: meningoencefalite batterica. Avviata la genotipizzazione al laboratorio del Meyer: dovrebbe trattarsi del temibile ceppo C che (con il sottotipo st11) aveva scatenato l’ondata epidemica nella nostra regione per cui era stato attivato un piano di vaccinazione di massa.

Anche la ragazza che è stata intubata e ora è ricoverata in rianimazione a Careggi sarebbe stata vaccinata nel 2016: quindi questo caso rientrerebbe tra quelli per cui la vaccinazione è risultata inefficace. Già partita la segnalazione all’ufficio di Igiene e sanità pubblica dell’Asl alla ricerca dei contatti da sottoporre a profilassi. La ragazza, infatti, è impiegata in un centro di telefonia, quindi a contatto con un numero elevato di persone.

Si tratta del primo caso di meningite del 2019, dopo che nel 2018 e nel 2017 il numero di infettati dal batterio era sceso nel range della normalità che si attesta più o meno sui 15 casi all’anno, la metà di quelli registrati negli anni precedenti. Quando il meningococco di tipo C che aveva fatto esplodere il caso Toscana aveva fatto registrare 30 casi e 7 decessi nel 2016 – 40 complessivi, compresi gli altri ceppi – e 31 casi – 38 globali conteggiando gli altri sottotipi – con 6 morti nel 2015, dando il via alla vaccinazione di massa e alla ricerca delle cause dell’esplosione del ‘cluster’ epidemico nella nostra regione, particolarmente concentrato nelle aree di Firenze, Prato ed Empoli.

Sebbene non torni l’incubo meningite, ogni nuovo infettato dal batterio mette in allarme la popolazione: la malattia è particolarmente temuta perché il meningococco può causare sepsi, una grave infezione sistemica che colpisce l’intero organismo e può portare a estreme conseguenze: spesso anche a causa di un’elevata resistenza agli antibiotici. Nonostante il numero dei casi sia rientrando nel novero di quelli attesi, non è stata abbassata la guardia in Toscana: la vaccinazione di massa, unica arma per fermare la diffusione del meningococco C, è andata avanti sino al 31 dicembre scorso. Ma la ragazza dovrebbe essere stata vaccinata poco più di due anni fa. C’erano stati altri casi di infezione in persone vaccinate, motivo per cui il richiamo per meningococco C è stato fissato dopo cinque anni.

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