di Carlo Casini
FIRENZE
"Una tragedia annunciata". Così il vicinato bolla l’omicidio di ieri notte in largo Alinari. Se il giorno già c’è da stare con l’occhio alla penna, la notte il pericolo in queste zone si eleva all’ ennesima potenza. Appena due mesi fa un precedente analogo: fu pugnalato un clochard rumeno che gravitava intorno a Santa Maria Novella da un 33enne nordafricano. Ad aprile invece due fratelli marocchini subirono dei fendenti sul marciapiede davanti a McDonald’s.
È qui che si concentrano emarginati che spesso vivono di espedienti. Già arrivando dal sottopassaggio si riesce a capire in quale isola di bucanieri in cui si approda: un uomo sputa in terra tra i piedi dei turisti che passano a fiumi, un altro urla da solo. Una donna elemosina davanti al Conad. "Non c’ero – dice – la notte vado a dormire a Sesto, è più tranquillo, qui ci rimangono solo i peggiori. Una volta sono stata insidiata da un gruppo di nordafricani". "Li arrestano e il giorno dopo sono fuori, sempre le solite facce – sospira Alba Dutj del bar Centrale – Chiami le forze dell’ordine e non arrivano. Ci rispondono: ‘le volanti sono tutte occupate’… C’è la caserma qui alla stazione, che ci vuole ad attraversare? Quando una donna chiama impaurita per ubriachi e drogati che danno noia come ti devi sentire? Provo rabbia e delusione, cosa puoi fare se lo Stato non ti tutela? Sono qui da 12 anni e peggiora ogni giorno di più. Non hanno rispetto, entrano e bevono senza pagare, uno è saltato dietro il banco. Chiudo verso le 22 e ho paura a uscire di qui".
"A una famiglia di turisti, scippi per due giorni di fila – racconta Chiara Papi del Poké –. Da quando a ottobre entrò un uomo di origine nordafricana e scappò con uno sportello del bagno, senza un perché, chiudiamo al tramonto, non più alle 22 e abbiamo installato allarmi". "Sono qui dal 2006 e sta peggiorando: delinquenti, drogati, abbiamo avuti furti, per una dose fanno di tutto –è sulla stessa linea Nadia Dragomir dell’hotel Berna – La sera quando vai via devi ragionare per decidere quali angoli scansare. Strappano il telefono di mano ai passanti. Succede un po’ dappertutto, ma a Firenze dobbiamo essere più attenti, se i turisti si spaventano e sono la nostra economia". I controlli ci sono, ma spesso non bastano e la richiesta sarebbe di un presidio fisso possibilimente per gran parte della notte.
"Prima passava la pattuglia con i cani antidroga – ricorda Florio Manini del b&b Old Florence Inn – avevano debellato lo spaccio davanti al McDonald’s, ma ora il fenomeno è tornato. Questo palazzo è stato visitato quasi tutto, hanno arrestato un ladro grazie alle telecamere e poco dopo lo abbiamo rivisto a giro. Paghiamo 50 milioni di tassa di soggiorno, possiamo reinvestire una parte in sicurezza per i cittadini e i turisti?". E c’è anche qualche commerciante a cui è toccato ’salvare’ i turisti dai guai. Come Francesco Buono del Caffè Alinari. "È pieno di tossici e accattoni la mattina all’apertura, dormono sulle pedane del gazebo, sporcano, non vogliono andar via.. regalo loro l’invenduto pur di toglierli di qua. Un mese fa salvai un pugliese da tre persone di colore che lo volevano aggredire, lo caricai in motorino e lo accompagnai dalla polizia". Istantanee di una stazione che prova a salvarsi da sola, a resistere e tenere duro a testa bassa. Forse anche perché così, con le pupille puntate terra, occhio non vede e cuore non duole.