Protesta silenziosa davanti alla scuola

Iniziativa degli alunni della seconda e terza media delle ‘Redi’: "Basta con la didattica a distanza"

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di Manuela Plastina

Vogliono tornare in classe, vogliono potersi guardare negli occhi nonostante mezzo viso coperto dalle mascherine, vogliono poter ascoltare i docenti di persona e non attraverso uno schermo. Soprattutto vogliono che il loro diritto ad andare a scuola venga rispettato. Alcuni ragazzi delle seconde e terze classi della media Redi stamani, primo giorno di didattica post vacanze pasquali, si sono dati appuntamento davanti al plesso di Ponte a Niccheri. Seguiranno le lezioni previste con didattica a distanza da lì: seduti sulle sedie che porteranno da casa o sul marciapiede, ognuno col proprio portatile o tablet, si collegheranno al corso come i loro compagni rimasti a casa. Ma lo faranno da lì, all’aperto, a pochi metri di distanza da quelle aule dove vorrebbero rientrare.

È un’iniziativa nata da loro e dai genitori che hanno ottenuto anche il permesso formale della questura. Ancora una volta, sottolineano le famiglie, nonostante il rispetto delle regole, gli screening, il lavoro di tutto il personale scolastico in nome della sicurezza, i protocolli rispettati alla lettera, i ragazzi sono costretti alla didattica a distanza, discriminati rispetto ai ‘colleghi’ di prima media e a quelli delle elementari. La protesta, pacifica e a distanza di sicurezza, è un modo per farsi sentire, seppur nel silenzio cui sono costretti da tempo.

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