"Sistema di aerazione difettoso", la protesta dei lavoratori della Galleria dell'Accademia

L'assemblea dei lavoratori ha proclamato lo stato di agitazione

Il David alla Galleria dell'Accademia

Il David alla Galleria dell'Accademia

Firenze, 20 febbraio 2020 - L'assemblea dei lavoratori alla Galleria dell'Accademia di Firenze ha deciso lo stato di agitazione e di richiedere l'apertura del tavolo di conciliazione al prefetto di Firenze alla presenza del direttore della Galleria e della Usl competente. Lo rende noto la Cgil, secondo cui «è noto da tempo che il sistema di aerazione, obsoleto e difettoso, debba essere sostituito per garantire un clima consono alle esigenze di conservazione delle opere, di benessere dei lavoratori e delle migliaia di turisti che ogni giorno fruiscono di uno dei siti museali più visitati al mondo.

Nella progettazione dei lavori, a seguito di indagini sulle condotte di aerazione, sono emersi problemi tanto che la ventilazione è stata spenta per mettere in sicurezza i locali». Per la Cgil le risposte avute dalla direzione «non sono sufficienti: non si hanno notizie sul passato in merito a cosa si è respirato negli ultimi anni, non si sa come sarà gestita la situazione dei prossimi mesi ma soprattutto non si hanno notizie sui lavori di riparazione dell'impianto e sul loro impatto nell'ambiente di lavoro», pertanto è scattata l'agitazione.

"Denunciamo una mancanza assoluta da parte del ministero dei Beni culturali perché due settimane fa il Mibact ha detto che avrebbe disposto un'ispezione nel nostro museo ma noi ancora gli ispettori non li abbiamo visti", afferma Mirella Dato del sindacato Fip Cgil sull'agitazione del personale della Galleria dell'Accademia di Firenze. "Inoltre non c'è ancora stata la nomina del nuovo direttore.- aggiunge- Tuttavia sappiamo che l'ordine di servizio di chiusura dell'impianto di areazione lo ha firmato il direttore pro-tempore Eike Schmidt,e quindi riteniamo lui il nostro interlocutore a livello locale".

Lo stato di agitazione per cui "dobbiamo ancora decidere l'articolazione" prende le mosse dalla chiusura dell'impianto "con effetto immediato in seguito a indagine dal 3 febbraio. Noi - spiega la sindacalista - stiamo chiedendo da allora di essere aggiornati sulle ragioni di questa decisione così drastica, sui giornali abbiamo letto delle fibre di vetro, e i lavoratori sono preoccupatissimi per quello che possono aver respirato. In una situazione così delicata per la salute dei lavoratori questo silenzio è intollerabile".

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