FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Protesta Fermate il rally: è rischioso

Lettere all’amministrazione comunale per evitare l’evento annunciato per il prossimo autunno

Protesta Fermate il rally: è rischioso
Protesta Fermate il rally: è rischioso

di Fabrizio Morviducci

Rally di Scandicci, non si ferma la protesta. L’ecosistema delle colline è un delicato equilibrio di residenti, agriturismi, percorso nella natura, passando anche attraverso un’azienda faunistico-venatoria. E sono in molti all’interno di questo ecosistema a essere preoccupati per l’arrivo della corsa che si terrà in autunno. In questi giorni sono diverse le lettere arrivate in Comune, proprio per manifestare tutta la preoccupazione possibile contro questa gara.

"Persino un circuito ipersicuro – scrivono i cittadini – può presentare insidie per gli spettatori in determinate situazioni. Nei rally a volte viene sottovalutato il discorso legato al pubblico perché non ci si rende conto che un’auto può creare pericoli anche se si muove a velocità considerate modeste, specie poi nei tornanti in salita e discesa come nella Roveta. Questo è vero, del resto, anche nella vita di tutti i giorni con le autovetture".

"Personalmente, negli anni ’80 – racconta il direttore dell’azienda faunistico-venatoria I Lami, Luciano Brunelli – ho assistito al rally nelle strade della Roveta-Roncigliano-Marciola e le strade furono chiuse per due notti il sabato e la domenica dalle ore 24 alle ore 9 del mattino, prima per le prove e poi per la gara, con servizio di vigilanza e ordine pubblico. Il problema non fu tanto quelle due notti presenziate anche dalle forze dell’ordine, ma la quindicina di giorni antecedenti quando i concorrenti sfegatati facevano scorribande provando le auto per la gara a grande velocità. Difatti da quell’anno nessuno ha più riproposto una cosa del genere anche perché furono ritrovati degli animali selvatici morti a lato delle strade. Sono passati 40 anni, i ricordi restano labili e qualcuno ha riproposto una gara".

Ovviamente la gara non fa felici neanche i proprietari degli agriturismi, visto che nei due giorni di strade chiuse avranno difficoltà con i loro avventori. Idem per gli agricoltori, con la raccolta delle olive e il passaggio dei trattori. Intanto i residenti stanno raccogliendo le firme per chiedere all’amministrazione di non appoggiare l’evento se non di fermarlo. "Queste strade non sono fatte per eventi del genere – dicono - senza contare che i costi economici dell’organizzazione e messa in sicurezza dell’evento ricadrebbero in buona parte anche su tutta la nostra comunità e su coloro che sono contrari allo svolgimento della manifestazione e che anzi, avrebbero solo un danno dal suo svolgersi".