Il pasticcio dei prof no vax: "Se non possono stare in classe, che cosa dovrebbero fare?"

Infuria la polemica sulle modalità di accesso agli istituti di chi non si è vaccinato. "Ce lo dica il ministro quali mansioni dovrebbero svolgere questi docenti", dicono i presidi

Firenze, 28 marzo 2022 - Giardinieri, bibliotecari? Oppure vigilanti? È caos totale sul rientro al lavoro dei prof no vax. Con la fine dello stato d’emergenza, dal primo aprile anche loro - sospesi dal 15 dicembre per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale previsto per la loro categoria, - possono tornare a lavorare ma, curiosamente, “senza poter stare a contatto con gli alunni”. Per il personale scolastico, l’obbligo vaccinale resta fino al 15 giugno. Ma col mese prossimo, col tampone, i docenti non vaccinati possono tornare a scuola.

“Per far cosa, però?”, è la domanda che rimbalza tra i dirigenti scolastici. Sono 150-200 i prof no vax della nostra provincia. In questi mesi, c’è chi è rientrato a lavorare col green pass da guarito. Ma i presidi sanno di “colleghi no vax che, pur essendosi ammalati, per una questione ideologica non hanno voluto attivare il green pass” e che, dunque, sono rimasti a casa. Senza stipendio. Ma da aprile torneranno a ricevere la loro mensilità, “tra l’altro presa coi fondi destinati all’ampliamento dell’offerta formativa”, come accusa Claudio Gaudio della Cisl, che parla di “norme confuse e inapplicabili”.

“Un pasticcio grosso come una casa - tuona Gaudio -. Abbiamo chiesto a gran voce che tutto venga emendato. Mi chiedo cosa dovrebbero fare i sospesi, una volta reintegrati. Siccome in classe non possono andare, in cattedra restano i supplenti. Ma i novax tornano a prendere lo stipendio per fare non si sa bene cosa. I dirigenti non sanno che pesci prendere. E non parliamo poi della disparità di trattamento nei confronti del personale Ata, che invece continua ad esser sospeso”. “Io ho un solo caso - dice Marco Menicatti, dirigente del comprensivo Barsanti -. Mi sto chiedendo cosa potrei far fare a questo collega. Attività di catalogazione in biblioteca? Oppure la Dad che non esiste di fatto più? Viene dato un bruttissimo segnale, ovvero che nelle scuole ci siano solo diritti e non doveri. Chi non si è vaccinato, dopo la ‘punizione’ dei tre mesi senza stipendio, ha il ‘via libera’. E può a ragione dire di averla avuta vinta”.

Marco Paterni, a capo dell’Itis Da Vinci, “spera in una rapida nota esplicativa da parte del Ministero”. “E’ assolutamente necessario un chiarimento - osserva -. Se tutto rimanesse com’è, i professori in questione potrebbero far vigilanza pomeridiana. Ma è tutto complicato, di difficilissima attuazione”. Ha un diavolo per capello Maria Francesca Cellai, dirigente dell’alberghiero Buontalenti: “Sono sbalordita e resto in attesa di sapere dal ministro cosa dovrei far fare a questi colleghi. Sicuramente, a fronte di un’idea così brillante ci saranno progetti altrettanto brillanti…”.

E prosegue: “Trovo immorale che si paghino i novax col fondo per la valorizzazione dei docenti. Insomma, si toglie a chi ha lavorato di più e bene per dare a chi non ha lavorato. Una presa di giro bella e buona nei confronti dei docenti che, responsabilmente, hanno portato avanti la didattica per il Paese italiano. La trovo una decisione non etica, lesiva nei confronti di chi ha rispettato le regole. Io al momento non so dove collocare i miei 5 prof sospesi. Attendo indicazioni dal ministro”.

Nelle chat dei prof sospesi, il clima è altrettanto incandescente. “Potremmo fare i giardinieri oppure pulire le aule più remote”: ecco alcune delle ipotesi tanto polemiche quanto bizzarre emerse su Telegram. “Io a queste ridicole condizioni non torno - afferma un prof sospeso -. Ormai punto ad arrivare al 15 giugno anche perchè non ho intenzione di fare i tamponi. Siamo tutti neri, indiavolati. Non vogliamo avere a che fare con la scuola, in questi termini. Oltretutto, diventeremmo anche soggetti odiosi per i colleghi, perchè verremmo stipendiati con il fondo per la formazione dei docenti”. Ma come si vive tre mesi senza stipendio? “Male, dando fondo ai risparmi - la replica -. So che alcuni si sono arrangiati con le lezioni private… Alcuni poi sono rientrati col pass da guariti. Ma tutti insieme continuiamo a lottare contro questa ingiustizia”.