"Professori e studenti da vaccinare subito" L’Ordine dei medici detta le priorità

Il presidente Pietro Dattolo e la corsa contro il tempo: "Più dosi ai dottori di famiglia per dare maggiore spinta alla campagna. Servono poi un portale a parte per le prenotazioni e procedure molto snelle. Sarebbero da preferire Pfizer e Moderna"

"Professori e studenti da vaccinare subito" L’Ordine dei medici detta le priorità

"Professori e studenti da vaccinare subito" L’Ordine dei medici detta le priorità

"Vaccinare in fretta le scuole, i professori e anche probabilmente gli alunni". E’ quanto chiede Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Firenze, che, per dare più spinta alla campagna vaccinale, suggerisce di dare più dosi ai medici di famiglia, snellire le procedure, con un portale di prenotazioni diverso e un’organizzazione più rapida. "Non si possono chiudere le scuole a tempo indeterminato – sottolinea Dattolo – perché i ragazzi ne soffrono tantissimo, aumentano le depressioni in età adolescenziale e addirittura nei ragazzi aumenta il numero di suicidi. Se vogliamo evitare tutto questo bisogna cambiare probabilmente anche strategia vaccinale. E’ vero che i vaccini non ci sono, ma bisogna fare di tutto per averli, e quelli che ci sono bisogna utilizzarli".

"Forse – ipotizza Dattolo – i ragazzi e gli insegnanti andrebbero vaccinati con Pfizer o Moderna, data l’alta positività del virus proprio nelle categorie dei più giovani, e dare dosi di Astrazeneca molto più maneggevole e stabile ai medici di famiglia per le altre categorie". Questo come si dovrebbe fare, secondo il presidente dell’Ordine dei medici, ma che non si fa. Il personale docente e Ata si sta vaccinando, ma le prenotazioni sono ferme a lunedì. In più, sono esclusi dal vaccino Astrazeneca i docenti tra i 65 e i 67 anni.

A sollevare la questione è la dirigente scolastica del Russel Newton di Scandicci, Anna Maria Addabbo. "Il vaccino Astrazeneca per il personale scolastico – spiega – era stato autorizzato fino a 55 anni di età. Poi, dalla settimana scorsa, hanno autorizzato il vaccino fino ai 65 anni di età". "Il personale docente, però – fa presente la preside – vanno in pensione a 67 anni. Quindi, di fatto, chi è più a rischio per età anagrafica, viene escluso dal vaccino". Ma c’è un’altra categoria di lavoratori scolastici che è in difficoltà, indipendentemente dai vaccini. Ad essere penalizzati, fa presente la Cisl scuola, sonoi ‘soggetti fragili’, che, per ragioni di sicurezza, visto anche l’incremento della contagiosità a causa delle varianti, sono stati già messi a casa o ci andranno nelle prossime settimane. Si tratta di personale che subisce decurtazioni di stipendio e che potrebbero perfino rischiare il licenziamento. "Siamo preoccupati – dicono il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce, e il segretario Cisl Scuola Toscana, Roberto Malzone – che la giusta tutela dei soggetti fragili non si traduca per loro in una penalizzazione pesante dal punto di vista salariale. Queste persone sono state messe a casa o potrebbero esserlo in qualunque momento, dai medici competenti incaricati dalle rispettive scuole, ma non hanno alcuna colpa se non quella di essere, appunto, persone con qualche patologia".

Secondo i dati della Cisl Scuola quasi il 20% del personale Ata, cioè circa 2mila nella regione, ed il 17% di quello docente, ovvero 8mila in Toscana, per un totale di 10mila dipendenti della scuola, è individuato come ‘soggetto fragile’ e in numerosi casi già gli istituti, su indicazione medica, hanno deciso di esonerarli dal lavoro. Le regole contrattuali prevedono per loro lo stipendio pieno per nove mesi di assenza nell’arco di tre anni, poi il salario scende al 90% per tre mesi e si riduce al 50% per altri sei mesi. Quindi, possono essere anche licenziati. "Regole pensate per tempi ‘normali’ ma che vanno adeguate alla situazione che stiamo vivendo", fanno presente i segretari Cisl.

Monica Pieraccini

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