Firenze, dissequestrato l'appartamento del presidente della Samp Ferrero

I sigilli erano stati apposti per una indagine in cui, tra i reati ipotizzati, c'erano appropriazione indebita e autoriciclaggio

Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria (Ansa)

Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria (Ansa)

Firenze, 27 dicembre 2018 - Colpo di scena nella vicenda giudiziaria che coinvolge il patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, e che ha portato il 28 novembre scorso il gip di Roma ad emettere un provvedimento di sequestro di beni per circa 2,6 milioni di euro. Il tribunale del Riesame, a circa un mese di distanza, ha parzialmente annullato quel decreto disponendo la restituzione dei beni agli indagati.

I giudici della Libertà, accogliendo una istanza degli avvocati difensori tra cui Giuseppina Tenga legale di Ferrero, hanno dissequestrato sia beni mobili che immobili tra cui un appartamento a Firenze che torna nella disponibilità di Manuela Ramunni, compagna del proprietario del club genovese.

Nel procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli, sono indagate, oltre Ferrero, altre cinque persone tra le quali la figlia dell'imprenditore romano, Vanessa, il nipote Giorgio Ferrero oltre che la compagna Ramunni. Nel registro degli indagati anche i manager Marco Valerio Guercini e Andrea Diamanti. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono appropriazione indebita, emissione e utilizzo di fatture false, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

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