"Io, nella Santiago del popolo in rivolta contro il carovita"

Ricercatore di Firenze racconta il caos nella capitale cilena. Morti, incendi, danneggiamenti e scontri fra manifestanti e polizia

Fiamme a una stazione della metropolitana durante le manifestazioni

Fiamme a una stazione della metropolitana durante le manifestazioni

Firenze, 21 ottobre 2019 " Qui a Santiago il coprifuoco è stato anticipato alle 19, e dura fino alle 6 del mattino. Ieri sono uscito: nella piazza vicina erano ripresi gli scontri fra manifestanti e forze di polizia con lancio di lacrimogeni e uso di cannoni ad acqua. E' inevitabile restare in casa, tanto più che l'Università dove lavoro ha chiuso nel fine settimana e lo resterà anche oggi".

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Giacomo, 29 anni, fiorentino, ricercatore universitario,  parla da Santiago, la capitale del Cile in fiamme,  devastata dalla rivolta popolare contro il governo del presidente Sebastian Pinera, accusato dell'aumento indiscriminato dei  prezzi di beni e servizi di uso corrente.Era dai tempi di Pinochet che il Cile non viveva tensioni di questa portata. L'ultimo coprifuoco riasaliva al 1987.

Giacomo svolge attività di ricercatore post-doc  all'Istituto di Astrofisica della Pontificia Universidad Católica (PUC) a Santiago del Cile. All'inizio di quest'anno ha conseguito il dottorato di ricerca in fisica e astronomia, curriculum astronomia, all'Università degli Studi di Firenze.  lanazione.it lo ha contattato per il racconto della situazione nella capitale.

"Sabato uscii per fare la spesa al supermercato e ci riuscii - riferisce Giacomo - ma poche ore più tardi molti supermercati sono stati chiusi in seguito agli episodi di sciacallaggio e distruzioni. In un supermercato c'è stato un incendio che ha portato alla morte di tre persone. Il trasporto pubblico è rimasto bloccato fino a domenica, dopo che  cinque autobus erano state date alle fiamme e sono state messe a fuoco numerose stazioni della metropolitana. Una linea della metro ha riparteo stamani, ma molte fermate restano inagibili. Con questa situazione dei trasporti, non potrei recarmi molto distante".

"Intanto - aggiunge il giovane fiorentino - con militari e forze di polizia impegnate a fronteggiare i manifestanti, abitazioni, negozi e supermercati restano sguarniti e i proprietari hanno preso a montare la guardia per proteggerle da ladri e sciacalli. Così avviene anche per le farmacie"

Quanto ai protagonisti della rivolta, il ricercatore fiorentino spiega che solo una parte dei manifestanti è violenta, mentre  la maggioranza è rappresentata "da persone pacifiche scese in piazza con le famiglie". A Santiago vive una folta comunità italiana. "Sono in contatto con i colleghi che lavorano nella mia stessa università e nel mio istituto di ricerca. Anche loro sono in casa, ci teniamo informati a vicenda sugli sviluppi della situazione".  

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