
Tribunale (foto d'archivio)
Firenze, 31 ottobre 2019 - Avrebbe rimosso le marche da bollo dalle pratiche presentate per la richiesta del passaporto, rivendendole poi ai cittadini che ne erano sprovvisti. Per questo una poliziotta, ora in pensione, è stata condannata dal tribunale di Firenze a 4 anni, 3 mesi e 15 giorni di reclusione con l'accusa di peculato.
I fatti contestati sono relativi al 2015, quando la donna era in servizio presso l'ufficio di polizia amministrativa del commissariato fiorentino di Rifredi Il suo legale, avvocato Antonio Voce, ha annunciato l'intenzione di ricorrere in appello contro la sentenza. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, condotte dalla polizia, la donna avrebbe rimosso le marche da bollo da 73,50 euro da almeno 35 pratiche, e poi le avrebbe rivendute ai cittadini che si presentavano in commissariato per richiedere il passaporto ma ne erano sprovvisti, facendosi pagare in contanti e intascando il denaro. Il danno all'Erario è stato quantificato in oltre 2.500 euro.
Dopo questi fatti la donna sarebbe andata in pensione anzitempo, per motivi di salute. Nell'aprile del 2018 la stessa poliziotta è stata condannata insieme al marito, ex poliziotto già in pensione all'epoca dei fatti, a 3 anni e 3 mesi di reclusione per i reati di minacce aggravate dalla finalità' della discriminazione razziale e porto illegale di arma. Nella notte tra il 16 e il 17 agosto 2014 i due si sarebbero presentati armati di pistola fuori da una discoteca fiorentina, minacciando tre addetti alla sicurezza del locale, tutti senegalesi, e accusando uno di loro di aver ingiustamente denunciato il loro figlio per alcuni furti.