
Il personale di FS Security con la bodycam accesa nello scompartimento di un treno
Una piccola telecamera sul petto, accesa solo nei momenti critici. Da oggi in Toscana il personale di FS Security viaggia con un alleato in più: dieci bodycam distribuite tra stazioni e treni regionali, in una sperimentazione di quattro mesi che punta a rafforzare la sicurezza di chi lavora in prima linea e di chi viaggia. Del resto nel 2024, le aggressioni al personale ferroviario sono state 91. Una ogni quattro giorni. Un dato in calo nei primi mesi del 2025, ma comunque allarmante. E che riporta al centro un principio elementare: chi fa funzionare treni e stazioni ha il diritto di lavorare in sicurezza. È in questo contesto che il Gruppo FS ha deciso di puntare su nuovi strumenti di prevenzione e deterrenza, dopo aver già avviato test simili in Liguria e Puglia. L’adesione è su base volontaria, ma la partecipazione è alta.
Per molti operatori la bodycam non è solo un dispositivo: è una forma di tutela concreta, un modo per affrontare le situazioni più delicate con una garanzia in più. La registrazione si attiva solo in presenza di rischi per l’incolumità propria o altrui. Non si tratta però di un occhio indiscreto. Le immagini vengono criptate, non sono accessibili agli operatori e il download è consentito solo a personale autorizzato, con log tracciati.
Niente audio, niente GPS, nessuna connessione esterna: il dispositivo è isolato, progettato per rispettare la privacy e le normative. La sperimentazione coinvolgerà per adesso tre linee: la Firenze-Pisa, la Firenze-Lucca-Viareggio e la Firenze-Roma fino al confine regionale.
Una funzione chiave è il pre-recording: la bodycam registra continuamente e sovrascrive ogni trenta secondi o due minuti. Se l’operatore attiva la registrazione, vengono salvati anche i momenti immediatamente precedenti, offrendo così un contesto prezioso per eventuali verifiche.
Il progetto guarda anche al futuro: al termine dei quattro mesi, gli operatori coinvolti saranno chiamati a rispondere a un questionario. Il loro feedback sarà decisivo per capire se estendere l’uso delle bodycam, modificarlo o archiviarlo.
Per il Gruppo FS, la sicurezza resta una priorità: "Potranno fornire anche da deterrente alle aggressioni – dice Alessandro Campolmi, dirigente Fs Security area centro – L’obiettivo finale è estenderlo anche al personale operativo".
Insomma la sicurezza non passa solo dalle pattuglie e dalla vigilanza, ma anche dagli strumenti innovativi, pensati per proteggere le persone e prevenire conflitti, prima ancora di doverli gestire. La prevenzione aumenta anche grazie a un mezzo tecnologico chiaro, che non lascia spazio a equivoci di sorta. Come la bodycam, appunto.