Firenze, 10 gennaio 2023 - “Cari colleghi che avete rinunciato a partecipare a Pitti Uomo 103 vi fate solo del male e non agite per il vostro bene!”, dice il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi durante l’inaugurazione ufficiale del salone per l’abbigliamento maschile dell’inverno 2023-2024 in Fortezza da Basso alla quale ha partecipato anche il sottosegretario di Stato al ministero degli Esteri e della Cooperazione Giorgio Silli, figlio di imprenditore tessili di Prato e agli inizi della sua carriera anche lui impegnato dopo gli studi nel settore commerciale del fashion.
“Quindici anni fa - continua Claudio Marenzi al secondo mandato come Presidente di Pitti Immagine - quando ho ribaltato la mia azienda (la Herno sul lungolago di Lesa, ndr) se non avessi avuto il Pitti Uomo non ce l’avrei mai fatta! E’ un palcoscenico internazionale per farsi conoscere insostituibile, e poi anche in questa edizione da Firenze e da questa fiera passano 4.000 giornalisti”.
Scoppia l’applauso convinto alla Sala della Scherma e in tanti parlano apertamente di alcuni marchi che hanno saltato questa edizione pure di netta ripresa per mostrare le collezioni solo nei loro show room milanesi. Certo le fiere costano, forse vanno anche riattaulizzate, ma rompere col sistema e non essere troppo solidali non giova, specie alle piccole e medie imprese che invece al Pitti Uomo di Firenze dovono capacità di confronto su prodotto e strategie.
Marenzi parla dei mercati in sofferenza, naturalmente Russia, Ucraina e Cina e fa un accenno anche alle tensioni su Taiwan. “E la cosa ci preoccupa molto”, continua il presidente di Pitti Immagine,fiero dei quasi 800 marchi presenti in Fortezza, della squadra degli organizzatori e collaboratori, della forte selezione dei brand che è alla base del successo della fiera.
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