Pista ciclabile più passerella a Badia a Settimo

Due opere importanti per rilanciare la frazione. Ma in piazza Vittorio Veneto è ancora caos traffico.

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Badia a Settimo rinasce. Dopo la ristrutturazione di piazza Vittorio Veneto, l’amministrazione comunale ha messo in ponte tutta una serie di interventi e opere pubbliche che andranno a sistemare una frazione che avrebbe un importantissimo contributo in termini culturali da dare al territorio metropolitano, ma che negli anni è stata dimenticata. L’intervento infrastrutturale più atteso è la passerella ciclo pedonale di collegamento con San Donnino. Esattamente con la stazione ferroviaria di San Donnino. Dove un tempo c’era la chiatta per attraversare l’Arno adesso arriverà la passerella che permetterà ai residenti di attraversare il fiume e prendere il treno (sperando in un aumento delle corse regionali) verso Firenze o Pisa.

Oltre alla passerella, le opere accessorie saranno un parcheggio accanto alla ex scuola elementare e una nuova viabilità di supporto. I cantieri sono aperti, il costo complessivo supera i 4 milioni di euro. La passerella si sviluppa per 180 metri. Sarà una campata unica realizzata con una una trave metallica a cassone a sezione variabile. Completano la struttura gli approdi sulle due sponde della passerella, quello di San Donnino entrerà in stazione, ma avrà il collegamento anche alla pista ciclabile dei Renai.

La seconda opera è la pista ciclabile di collegamento della frazione col centro di Scandicci. Anche questa un’opera importante, visto che c’è da attraversare tutta la zona industriale e non è semplice per chi va in bici dover fronteggiare i mille camion di grossa taglia che passano per le strade da Borgo ai Fossi a San Colombano fino a Badia. Ma non sono rose e fiori, perché in piazza Vittorio Veneto c’è ancora da risolvere il nodo traffico che si crea tutti i giorni per il carico-scarico di tir verso il magazzino di materiali edili che ha l’ingresso proprio fronte piazza. Ogni giorno si registrano ingorghi e invasioni, visto che i mezzi pesanti devono sostare accanto alla Badia e lo spostamento delle merci avviene con muletti. Il Comune è stato chiamato più volte a trovare soluzioni, ma per ora non ha ancora risposto alle chiamate. Ultimo nodo è quello della Badia. Non c’è un piano organico per riqualificare l’area intorno all’abbazia. Da tempo sarebbe auspicabile un atto unitario, una direzione specifica. Ma per il momento si naviga a vista. Sarebbe interessante capire quali siano gli obiettivi del Comune per dare lustro a una struttura che è il bene architettonico più antico della città. Dopo tanti proclami si è dovuto attendere un privato per l’acquisto del bene e l’avvio delle operazioni di recupero. Almeno sull’esterno, qualcosa sarebbe lecito attendersi.

Fabrizio Morviducci

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