Piscine prosciugate dalle bollette "Aiuti immediati o scatta la serrata"

Allarme rosso dei gestori: "I costi sono diventati insostenibili: così non riusciamo più a tenerle aperte". Palazzo Vecchio li convoca per stamani e indice una giunta straordinaria per affrontare il problema

Migration

L’allarme dei gestori delle piscine era già risuonato forte nelle scorse settimane, conti alla mano avevano dimostrato di non essere più in grado di pagare i conti stratosferici dettati dal caro energia a livello internazionale. Ora però la situazione si è improvvisamente aggravata e le società sportive hanno alzato le mani: "Così – hanno scritto in una lettera-appello ufficiale indirizzata al sindaco Dario Nardella – non siamo in grado di mantenere aperti gli impianti di Firenze. Senza contributi straordinari immediati non saremmo più in grado di gestire le piscine a causa degli aumenti spropositati e insostenibili dei costi dell’energia elettrica e del gas".

L’avvertimento è che dalla prossima settimana i sei impianti comunali cittadini (Bellariva, Costolina, Isolotto, Don Minzoni, San Marcellino, Iti) potrebbero essere chiusi. Penalizzando un’utenza ordinaria di almeno diecimila cittadini senza contare i danni per la preparazione degli atleti.

E’ il cuore della lettera che le società sportive che gestiscono le piscine comunali della città (Rari Nantes, Uisp, Nuoto club Firenze, Firenze pallanuoto, Us Africo) hanno inviato al primo cittadino.

La reazione del sindaco stavolta è stata immediata: per questa mattina ha convocato prima un incontro con tutte cinque le società che gestiscono gli impianti sportivi cittadini insieme all’assessore allo sport Cosimo Guccione per fare il punto della situazione e subito dopo una giunta straordinaria per affrontare il problema e cercare delle risorse immediate nel bilancio comunale. Anche se è evidente – ha postato il sindaco sui social che "senza un ulteriore intervento immediato e forte del Governo le città italiane saranno in ginocchio in pochi giorni". Solo per il cercare di andare avanti un altro mese – è stato calcolato – servirebbero almeno 300mila euro. Una cifra altissima e nel tempo insostenibile.

E’ vero che Il comune di Firenze

ha già previsto 2,5 milioni di euro di investimenti per impianti a energia rinnovabile che abbattono i costi dei consumi fino al 70 per cento. Ma ora occorrono misure urgenti nel breve, anzi nell’immediato periodo per scongiurare le chiusure.

D’altra parte le società sono state chiare: "In mancanza di interventi la prossima settimana saremo costretti a interrompere ogni attività negli impianti natatori da noi gestiti, con la conseguente interruzione di tutte le attività nelle piscine fiorentine". E questo, aggiungono paventando un altro problema, potrebbe determinare anche la migrazione "degli atleti di alto livello verso altre società non fiorentine, dando inizio alla progressiva terminazione di tutto il tessuto natatorio cittadino".

Sul fronte delle difficoltà economiche più volte denunciate dalle società Palazzo Vecchio si era già detto disponibile a intervenire anche chiedendo al governo ristori immediati per far fronte al caro bollette di luce e gas che sono lievitate a dismisura raggiungendo le centinaia di migliaia di euro. Ma i tempi stringono e le società non sono in grado di aspettare i pannicelli caldi di un intervento nazionale che sembra avere tempi decisamente troppo lunghi.

Pa.Fi.