La morte di Piovanelli, Papa Francesco: "Guida sollecita e saggia"

Le reazioni della comunità religiosa e di quella politica. Betori: "Un vescovo affettuoso e attento alla persona e alla comunità, dotato di grande spiritualità"

Monsignor Piovanelli insieme a Renzi e al don Renzo Rossi (NewPressPhoto)

Monsignor Piovanelli insieme a Renzi e al don Renzo Rossi (NewPressPhoto)

Firenze, 9 luglio 2016 - Papa Francesco ha inviato al cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, un telegramma di cordoglio per la morte, avvenuta la notte scorsa, dell'arcivescovo emerito, cardinale Silvano Piovanelli. Il Pontefice afferma di aver «con tristezza» la notizia della morte del cardinale Piovanelli, «dopo lunga infermità, vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore». Francesco esprime quindi all'attuale arcivescovo, «all'intera comunità diocesana di Firenze e ai familiari del compianto porporato» la sua «profonda partecipazione al loro dolore». «Penso con affetto a questo caro fratello nell'episcopato - scrive il Papa -, che ha servito con gioia e sapienza il Vangelo e ha amato tenacemente la Chiesa, ricordandone con gratitudine l'intensa opera pastorale profusa dapprima quale zelante presbitero e vescovo ausiliare e poi come guida sollecita e saggia di codesta arcidiocesi».

Commosso anche il ricordo del cardinale arcivescovo, Giuseppe Betori, ai microfoni di Radio Toscana: "È stato un uomo di grande comunione, nella Chiesa e nella società, sempre pronto a cercare motivi di incontro, di dialogo e di relazione che aiutassero a vivere l'unità sia civile che ecclesiale del popolo che gli era affidato. Siamo certi che il Signore lo accoglie nelle sue braccia e che abbiamo già fino da ora nel cielo un altro santo vescovo che intercede per noi". Betori ha continuato sottolineando la gratitudine verso il Signore "per averci donato un vescovo così pieno di attenzione verso il suo popolo e così dedito ad una consacrazione totale al ministero attraverso soprattutto il grande ministero della preghiera a cui egli era particolarmente legato"

"Ho avuto il dono di incontrare il cardinale Piovanelli all'inizio del mio servizio in Cei _racconta ancora Betori_ quando ero appena entrato come direttore dell'ufficio catechistico nazionale ed egli era nel quinquennio in cui svolse il suo ruolo di vicepresidente della Cei. Ho incontrato un vescovo che mi ha subito circondato di attenzione e di un affetto paterno che mi ha accompagnato per tutto il percorso della nostra frequentazione fino al mio arrivo a Firenze. Un vescovo attento alla persona, un vescovo affettuoso, un vescovo paterno nei miei confronti; questo è quanto ricordo di lui personalmente. Per quanto riguarda la Chiesa fiorentina non possiamo dimenticare che Piovanelli appartiene a quella costellazione di grandi figure sacerdotali che hanno caratterizzato il ventesimo secolo della Chiesa fiorentina: una costellazione formata da don Lorenzo Milani, don Renzo Rossi, don Danilo Cubattoli e tanti altri. Davvero un grande dono per la Firenze del '900 che egli poi ha portato con sé in un'esperienza che si è travasata nel suo servizio come arcivescovo di questa città. Non possiamo dimenticare il suo Sinodo diocesano che - ha poi detto l'arcivescovo - segna una svolta davvero importante da un punto di vista pastorale nella storia della Chiesa fiorentina e le tante altre iniziative pastorali. Ma soprattutto voglio sottolineare la connotazione spirituale che egli ha saputo dare sempre alla sua presenza tra noi e che ha potuto quindi continuare a rifulgere in lui anche dopo la chiusura del suo servizio come pastore della Chiesa di Firenze per raggiunti limiti di età".

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime il suo cordoglio per la scomparsa del card. Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, un "punto di riferimento nella fede e per la vita della città di cui è stato a lungo arcivescovo".

Così il senatore Vannino Chiti in una nota: «La scomparsa del cardinale Silvano Piovanelli mi riempie di dolore». «Tornano in mente - ricorda Chiti - i tanti momenti di incontro e di dialogo con lui, ben oltre il periodo della mia presidenza della Regione Toscana e del suo ruolo di vescovo di Firenze. stato un costruttore di ponti, un uomo che cercava di comprendere gli altri, di avvicinarsi a tutti, di aiutare. Ha interpretato la sua missione nel segno della misericordia. Il suo impegno è stato un riferimento non solo per i credenti. Mancherà alla Chiesa e alla nostra società. Ora abbiamo un dovere: quello di non fare smarrire il messaggio di valori, spirituali e culturali, e di coerenza che ci ha lasciato con la sua vita».

Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto: "Con Silvano Piovanelli scompare un punto di riferimento importante per uomini e donne di buona volontà, credenti e non, una figura chiave della Chiesa fiorentina ma, soprattutto, un uomo mite, impegnato da sempre nella ricerca della pace, della giustizia, della tolleranza e del dialogo. Abbiamo dialogato sempre e in tante occasioni siamo stati in sintonia, perchè la cultura dell'incontro, la voglia di comprendere le ragioni dell'altro in lui hanno prevalso sempre, aiutando in certi casi la politica e le istituzioni a compiere scelte che le avvicinavano ai cittadini e ad ascoltare i loro bisogni. I valori del dialogo, della tolleranza, dell'accoglienza - conclude il presidente - sono anche i nostri. In un momento in cui questi valori devono essere riaffermati con forza è davvero triste non averlo più al nostro fianco".

L'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi: "Con Silvano Piovanelli se ne va un pastore vero e un uomo di grande misericordia. Era un uomo non solo di profonda cultura – ha proseguito Saccardi - ma di grande sensibilità e di grande bontà, che si è contraddistinto per il suo immenso amore per Firenze. Silvano Piovanelli ci consegna un patrimonio di parole, insegnamenti e virtù evangeliche che si fanno eredità preziosa in questi tempi difficili".

Così lo ricorda il presidente delle Misericordie toscane Alberto Corsinovi: "Il cardinal Piovanelli è tornato alla casa del padre. Pur nel dolore per la perdita, dobbiamo vivere questa notizia con il cuore grato a Dio per averci concesso di conoscere Silvano, il suo esempio, la sua guida, la sua amicizia. Piovanelli è stato un grande pastore della Chiesa fiorentina e toscana, ma è sempre rimasto nel suo cuore, un umile parroco di campagna. Questa è la sua eredità più grande".

Il sindaco di Firenze Dario Nardella su Facebook: "Firenze avrà per sempre nel cuore Silvano Piovanelli, un pastore affettuoso e illuminato di questa comunità per tanti anni, un uomo di immenso amore che ha fatto del bene all'umanità". 

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