Con Giorgio La Pira ha potuto scoprire la bellezza della politica, donarsi alle cause giuste senza preoccuparsi di niente, né dei soldi, né della carriera. Un punto di contatto fondamentale per dedicare la sua intera esistenza ai giovani e ai loro sogni. Pino Arpioni era fatto così. E ora, nel centenario della nascita avvenuta il 19 marzo 1924, sarà ricordato con un incontro dopodomani, domenica, alle 15,30 all’istituto degli Innocenti (ingresso da piazza Santissima Annunziata). Dopo i saluti della presidente degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida, del vicario generale della diocesi monsignor Giancarlo Corti e della presidente della Fondazione La Pira Patrizia Giunti, gli interventi del cardinale Gualtiero Bassetti “Pino, una memoria viva“ e di Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva, “La bellezza dell’educare“. Ci sarà anche una video testimonianza sulla vita di Pino Arpioni. La sua amicizia con La Pira inizia nella gioventù di Azione cattolica, di cui è stato presidente diocesano e delegato regionale. Nato a Empoli e morto a Firenze il 3 dicembre 2003, Arpioni nel 1943 fu arrestato dai tedeschi e deportato in un campo di concentramento. Da quell’esperienza drammatica maturò la vocazione di dedicarsi all’educazione dei giovani.
Dai primi anni ‘50, fonda l’opera “Villaggi per la Gioventù“ (oggi Opera per la Gioventù Giorgio La Pira) e crea i villaggi La Vela a Castiglion della Pescaia e Cimone a Pian degli Ontani, oltre alla casa alpina in Val d’Aosta dove ogni anno centinaia di giovani passano periodi di vacanza nei quali lo svago viene integrato da attività formative, di studio, di preghiera, di condivisione. Contemporaneamente fonda a Firenze la “Casa Gioventù“ e vi accoglie studenti universitari che non hanno la disponibilità economica per procurarsi alloggio. È stato vicino a La Pira anche nell’attività politica, come consigliere comunale e assessore. “Casa Gioventù“ divenne dal 1970 la casa di La Pira che qui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. "Giorgio La Pira e Pino Arpioni erano di carattere assai diversi eppure nel volto e negli occhi di entrambi brillava la stessa luce. - ha detto il cardinale arcivescovo Ennio Antonelli nel giorno dei funerali di Pino - Erano entrambi uomini di Dio; con molti valori in comune".