Piazza Libertà, bloccato il cantiere

"Reperti archeologici da studiare". Il Comune valuta viabilità alternativa

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di Olga Mugnaini

Non c’è pace per piazza della Libertà. Il cantiere di Publiacqua, che doveva già essere concluso, resterà invece fermo per almeno un altro paio di settimane. E con esso, anche il traffico continuerà ad essere stoppato dall’interruzione al centro, soprattutto per coloro che dal Ponte Rosso, ma anche da viale Matteotti, devono immettersi in viale Lavagnini.

Crescono così le preoccupazioni per la viabilità cittadina, in vista della riapertura della scuola fissata per mercoledì prossimo.

Il Comune è infatti alle prese con lo studio di alcuni percorsi alternativi, per alleggerire l’inevitabile pressione sui viali di circonvallazione. Forse già oggi gli uffici della mobilità di Palazzo Vecchio saranno in grado di definire deviazioni e segnaletica appropriata per evitare di rimanere intrappolati nel girone infernale di piazza della Libertà.

A stoppare la ripresa dei lavori di Publiacqua, sono ancora una volta i reperti archeologici emersi durante gli scavi per la posa del tubone che deve alimentare l’"Autostrada delle acque".

Questo perché le strutture rinvenute nel sottosuolo all’inizio di viale Lavagnini hanno bisogno di ulteriori studi e approfondimenti.

Dopo la relazione degli archeologi incaricati dello scavo, martedì anche il soprintendente Andrea Pessina ha effettuato un sopralluogo al cantiere, confermando che per il momento non è possibile concedere il nulla osta e consentire a Publiacqua di andare avanti con i lavori.

"Abbiamo rinvenuto una struttura muraria sulla quale sono necessari approfondimenti, proprio nel punto in cui dovrebbe essere depositata la grossa tubatura - spiega Pessina –. Per tanto abbiamo chiesto di allargare lo scavo, per procedere alla verifica di questa costruzione che al momento non sappiamo bene identificare. Per adesso abbiamo visto che su questa struttura poggia un lastricato stradale, ma non abbiamo elementi per datarla".

L’ipotesi è che si tratti di un reperto di epoca cinquecentesca, forse un’antica ghiacciaia o comunque un deposito di materiali, anche se non se ne conoscono di questa forma.

"Gli stessi archeologi che da tempo lavorano in quella zona della città non riescono a classificare il manufatto ritrovato - conclude il soprintendente –. La stratigrafica ci dice solo che sopra vi sono resti di strutture che vanno dal Seicento all’Ottocento. E quindi abbiamo chiesto del tempo per gli approfondimenti".

Tempo che fa sospirare e che tiene in ansia l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, che tutto avrebbe voluto, tranne che ritrovarsi all’inizio dell’anno scolastico con la città transennata in uno degli snodi più complicati per il traffico.

"La soprintendenza ritiene che i resti archeologici rinvenuti contengano materiali interessanti da analizzare. E quindi i lavori su piazza della Libertà non ripartono - conferma Giorgetti –. E’ per questo che abbiamo cominciato a fare una serie di ipotesi per modificare la viabilità in previsione della riapertura dell’anno scolastico. A questo punto il cantiere sarebbe dovuto essere concluso da tempo, ma vista la situazione, vedremo quale soluzione adottare per rendere più fluido il traffico. Una delle possibilità è ridurre, ad esempio, alcuni attraversamenti pedonali. Ma ci stiamo ancora studiando".

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