Piattaforme online e informazione "Attenzione ai discorso d’odio"

Ginevra Cerrina Feroni: "La libertà di espressione nel corso degli anni si è complessivamente ridotta"

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"La libertà di espressione nel corso degli anni si è complessivamente ristretta. La Corte costituzionale ha continuato a individuare limiti alla libertà di espressione per esigenze collettive, rispettare la dignità delle persone che si sono sentite offese da un eccesso di libertà di espressione in rete". A dirlo Ginevra Cerrina Feroni (nella foto), vicepresidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali e vicepresidente della Fondazione Cesifin Alberto Predieri, a margine del convegno sulla libertà di espressione al tempo dei social media, a Palazzo Incontri a Firenze. Un convegno dove si è fatto il punto sui principali problemi giuridici che emergono dall’esercizio e dall’abuso della libertà di espressione sulle piattaforme online. Secondo Cerrina Feroni bisogna inoltre avere massima attenzione "sui fenomeni del discorso d’odio e della disinformazione. Oggi sono le piattaforme a definire linee, regole di community rispetto alla libertà di espressione".

Dal caso Trump a Casapound, gli esempi sono tanti, tutti sviscerati dagli ospiti tra cui anche il vicepresidente della Corte costituzionale Nicolò Zanon (a fare i saluti istituzionali è stato il presidente della Fondazione Cr Firenze Luigi Salvadori). Il ruolo dell’informazione è naturalmente centrale, anche per svelare quelle che sono le fake news. Secondo Cerrina Feroni l’informazione fa "da regolatore ma anche qui si aprono ulteriori fronti perché il fact-checking ovvero capire quando siamo in presenza di una fake news o no deve essere esercitato con grande cautela da parte degli organi di informazione. Altrimenti si può trasformare in un ulteriore limite alla libertà di espressione".

Niccolò Gramigni

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