Per prima cosa occupiamoci del lavoro

Valdo

Spini

Cosa ci aspetta sul piano dell’occupazione? La Toscana aveva nel 2019 1 milione e 600mila occupati totali di cui 456mila, quindi un 25% circa in provincia di Firenze con un tasso di disoccupazione rispettivamente del 6,7% e del 6,2%. Le stime di giugno (Irpet, Banca d’Italia, Ires-Cgil) variano ma sembra che in questo 2020 ci si debba aspettare un raddoppio del tasso di disoccupazione, il che potrebbe significare per la provincia di Firenze 25mila posti di lavoro perduti, vista anche la crisi del turismo. Speriamo che i provvedimenti in materia di cassa integrazione possano in parte frenare questa caduta. Un’emergenza lavoro, quindi. Occorre agire subito. Il Piano Marshall del 1949 doveva risollevare un’economia del continente europeo distrutta dalla guerra, mentre quello attuale deve impedire la chiusura e quindi la distruzione di posti di lavoro di strutture produttive esistenti. Il fattore tempo è fondamentale. Emanuele Vannucci, in un saggio pubblicato nel recentissimo Covid19-costuire il futuro (Edizioni Confronti) sottolinea come sia determinante che questa volta il sistema finanziario abbia un rapporto virtuoso con l’economia reale a differenza di quanto accaduto per la crisi 2007-09. Sostenere la domanda per impedire un lockdown dell’offerta. È quanto sta avvenendo a livello europeo. Se il fattore tempo è determinante, credo che la considerazione positiva del Mes si imponga perché sono fondi disponibili subito mentre quelli, imponenti, del Recovery Fund sono più distanziati nel tempo.

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