Per gli over 80 vaccini con il contagocce

La fondazione Gimbe colloca la Toscana all’ultimo posto per le dosi agli anziani. Il problema dei caregiver: prenotazioni impossibili

La fondazione Gimbe mette la Toscana in fondo alla classifica per le vaccinazioni degli over 80 e cresce la polemica. Secondo gli ultimi dati diffusi ieri, la regione è infatti penultima per le due dosi inoculate agli anziani con più di ottant’anni (5,1%) e addirittura ultima per la somministrazione della prima dose (22,3%). Firenze non fa eccezione, visto che i quantitativi di Pfizer arrivano a ritmo lento. Questa settimana, in tutta la provincia, ne sono stati consegnati 12mila: ogni medico di famiglia ne ha avuti solo 6 per le nuove vaccinazioni, mentre gli altri sono serviti per i richiami. Considerando che ogni dottore ha in media fra i 100 e i 170 pazienti con più di 80anni, è chiaro che al ritmo di 6 nuovi vaccinati a settimana i tempi si dilatano in modo esponenziale. "Ce la giochiamo con la Sardegna, che però fino a oggi era bianca. Una situazione molto diversa della Toscana dove molte province e intere zone sono ed entreranno in zona rossa", ha detto Stefano Mugnai, vice presidente del gruppo Forza Italia alla Camera. All’attacco anche il consigliere regionale Marco Landi (Lega) che chiede metodi diversi per distribuire le dosi. E sul tema sono intervenuti anche intellettuali toscani ultraottantenni, chiedendo in una lettera di essere vaccinati prima possibile.

"Stiamo procedendo con una campagna – ha detto ieri il presidente della Regione, Eugenio Giani - che ci porta a prevedere entro il 25 aprile la completa vaccinazione, almeno per la prima dose, degli over 80 e stiamo andando avanti con un intenso lavoro per quello che riguarda la vaccinazione dei super fragili con Moderna. Ora che riparte AstraZeneca confidiamo che presto dalle categorie degli anni 1941-1944 si possa progressivamente decrescere verso le fasce di età più giovani". Resta il problema dei caregiver dei superfragili over 80: per un problema nel sistema informatico, non possono prenotarsi, pur avendone diritto. I caregiver devono segnalarsi sul portale a nome del loro assistito, ma se si tratta di una persona con più di 80 anni (benché ‘anche’ disabile o superfragile) il sistema si blocca rimandando al medico di famiglia che però può vaccinare solo il paziente e non chi lo assiste. Dalla Regione fanno sapere che nei prossimi giorni il problema dovrebbe essere risolto.

Lisa Ciardi

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