Pelletteria, situazione delicata

Balducci (Cna Imprese): "Fase d’attesa, orizzonti 2023 ancora da decifrare, rischiamo di perdere manualità"

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E’ la Valdisieve la Scandicci del futuro? Con l’arrivo di Luis Vuitton alle Sieci, la filiera si interroga su quali siano gli orizzonti del 2023 di un comparto che va ancora forte, ma che da tempo è alla ricerca di una nuova dimensione per entrare definitivamente in una nuova fase. "Siamo in una fase d’attesa – ha detto il presidente di Cna Scandicci, Simone Balducci – perché da parte delle imprese c’è la percezione che il 2023 sarà un anno di transizione di quelli che portano a nuove modalità operative. Di certo Scandicci è sempre più un polo direzionale, ma il rischio è di perdere manualità e produzione. E’ questa la preoccupazione principale delle imprese medie e piccole". Ma soprattutto come cambierà il distretto della pelletteria, ora che si sta ulteriormente ingrandendo verso est. Dal Valdarno (Prada) al Chianti (con l’arrivo di Celine) fino alle Sieci che ospiterà il quartier generale italiano di Vuitton, Scandicci sta ‘cambiando pelle’? "Tra guerre ed epidemie – ha detto il responsabile toscano di Assopellettieri, Andrea Calistri – il settore non è stato né sarà esente dagli imprevisti. Ma la resilienza della filiera è ormai un caso di studio tra gli economisti, visto che non solo è riuscita a reggere, ma anche a fare risultati eccellenti. Per quanto riguarda la crescita di altri territori, ritengo sia un fatto positivo; certo ci deve indurre a una riflessione, visto che a livello infrastrutturale è mancata forse una pianificazione adeguata e un piano di sviluppo. In più il fatto che la città sia diventata il quartier generale del gruppo Kering forse può aver spinto i concorrenti a cercare sviluppo in altri luoghi del distretto. Di fronte a questo cambiamento, credo sia fondamentale lavorare per la rigenerazione del sapere artigiano; l’unico valore in grado di tenere viva la filiera e di farla crescere". Una posizione forte che gli operatori esprimono, in attesa di un coordinamento efficace tra imprese e formazione. "Non possiamo spacciare per formazione – ha detto il presidente dell’Alta scuola di pelletteria, Franco Baccani – le iniziative che le griffe svolgono al loro interno. E’ fondamentale la salvaguardia del sapere artigiano. Ed è altrettanto fondamentale, diffondere la cultura imprenditoriale tra i giovani. E’ necessario spingere sulla creatività, sulla nascita di marchi e sulla capacità di promuoverli. Se non ci coordiniamo, se non puntiamo sul rinnovamento della manualità e della capacità di intraprendere, i cambiamenti del sistema potrebbero sorprenderci senza soluzioni adeguate".

Fabrizio Morviducci

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