Peep Art, dal buco della vetrina

In via dei Serragli sarà possibile osservare performace di artisti fiorentini in uno spazio rimasto vuoto

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di Olga Mugnaini

L’arte vista dal buco della serratura, da una prospettiva inedita quanto creativa. Si chiama "Peep Art", ma più che strizzare l’occhio all’universo erotico, è un invito a cercare nuove visioni della città e dei suoi scampoli rimasti abbandonati.

Giovedì prossimo si inaugura in via dei Serragli 75 un nuovo contenitore di arte, concepito durante il periodo di lockdown ma con valenza che va ben oltre al periodo emergenziale, che da ora in poi sarà a disposizione di giovani artisti fiorentini.

"Tutto nasce da una vetrina spenta - racconta Maurizio Baldini, uno degli organizzatori –. Da un locale dove prima lavorava un artigiano e poi un artista, rimasto improvvisamente vuoto. Uno spazio che era l’immagine di un malinconico manifesto della realtà congelata, in cui il virus ci ha precipitato. Ecco però che l’arte si prende gli spazi abbandonati, li ribalta, li cura, li trasforma in luoghi di resistenza. E lo fa nelle forme a lei congeniali: semplici, iconiche, bizzarre, trasgressive".

Peep Art diventa così un’installazione urbana costituita da un foro praticato nei pannelli neri, che richiamano appunto l’iconografia dei Peep Show, che oscurano una vetrina. Al di là del foro c’è uno spazio con pareti bianche, video-immersivo, “abitato” da una persona. Gli spettatori, uno alla volta, potranno “sbirciare” lo spazio attraverso il buco nei pannelli.

"In questa prima messa in opera i vari ambienti virtuali saranno interpretati da altrettanti performer - prosegue Baldini, ideatore del progetto insieme a Gianluca Bianchini e Iacopo Rachclik - Ogni video-ambiente è realizzato da autori diversi su di una matrice concettuale comune ma differenziata".

L’iniziativa debutta giovedì prossimo dalle 16 alle 22 e proseguirà i giorni 4 e 5 nello stesso orario.

"In queste tre giornate, giovani artisti fiorentini, rimasti senza palcoscenico - concludono gli organizzatori –, avranno l’opportunità di esprimersi “abitando” la stanza. Il pubblico potrà goderne senza biglietti, senza impegno, dalla strada. In rapporto simbiotico con lo spazio abbandonato, devitalizzato- rivitalizzato".

Cosa potrà trovare il pubblico che si mette in fila per dare una sbirciatina? "Morbosità, curiosità, trasgressione, energia, amore, fluiranno dal foro nella vetrina, nei due sensi di percorrenza - si conclude –. Da Firenze al tempo stesso glorificata e incatenata alla “Culla del Rinascimento” parte un contenitore artistico che ha l’ambizione di diventare un network globale, preview di “15minutestage”. E il nostro augurio è che uno, cento, mille Peep Art riaccendano le vetrine spente nel mondo".

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