Pedopornografia on line, due arresti in Toscana e 22 indagati in tutta Italia

Gli arrestati sono un 45enne della provincia di Pistoia, 'recidivo' spiega la polizia, e un 47enne della provincia di Firenze

La tastiera di un computer

La tastiera di un computer

Firenze, 12 aprile 2021 - Due persone sono state arrestate e altre 22 indagate nell'ambito di un'indagine contro la pedopornografia online condotta dalla polizia postale di Firenze e coordinata dalla procura fiorentina. Gli arrestati sono un 45enne della provincia di Pistoia, «recidivo» spiega la polizia, e un 47enne della provincia di Firenze, accusati di detenzione di ingente quantità di materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni 18. In Toscana in totale gli indagati sono 16 ma l'operazione ha interessato in tutto 9 regioni per complessive 17 province.

Gli arresti, si spiega ancora, sono stati eseguiti nell'ambito della maxioperazione Big Surprise di contrasto alla divulgazione sulla rete internet di materiale pedopornografico, coordinata dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online. L'attività di polizia giudiziaria nasce da una segnalazione proveniente dalla polizia canadese, tramite Europol, in merito alla diffusione sulla rete internet di file dai contenuti pedopornografici attraverso chat di Kik, applicazione di messaggistica istantanea. Le indagini hanno poi portato a identificare, si spiega, «ventiquattro utenti, tutti coinvolti in condotte di divulgazione di materiale pedopornografico», nei confronti dei quali sono state disposte perquisizioni eseguite in tre tranche a partire da ottobre 2019 fino ad aprile 2021. Per due dei 24 indagati è scattato poi l'arresto perché dai controlli sui loro supporti informatici è stata rinvenuta «un'ingente quantità di immagini e video a carattere pedopornografico nonché la partecipazione attiva a gruppi social della medesima natura». 

I due arrestati sono stati trovati in possesso di centinaia di foto e video a carattere pedopornografico. Il 45enne della provincia di Pistoia, disoccupato, risulta gravato da precedenti specifici e per violenza sessuale. Incensurato invece il 47enne fiorentino, dipendente di un'azienda. Secondo quanto accertato dalla polposta, coordinata nelle indagini dal pm Ester Nocera, i file venivano reperiti sul dark web, attraverso specifici software. Poi venivano condivisi in chat a numero chiuso, all'interno delle quali però erano presenti anche agenti della polizia postale con profili creati appositamente.

«Lavoriamo sotto copertura - spiega la dirigente del compartimento della polposta Toscana Alessandra Belardini - e dobbiamo stare attenti a non essere scoperti, abbiamo nickname che durano per anni». Ogni sei mesi, spiega sempre Belardini, i poliziotti che li gestiscono e sono costretti a visionare le immagini «vengono sottoposti a controlli psicofisici».

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