Patto per Firenze da mezzo miliardo: tram metrò, Sant’Orsola e Fortezza

Dopo l’annuncio di Renzi, Nardella a Roma. Tempi rapidissimi

Sant’Orsola, una ferita nel cuore di Firenze che con il Patto dovrebbe riuscire finalmente a rinascere sotto il segno della cultura

Sant’Orsola, una ferita nel cuore di Firenze che con il Patto dovrebbe riuscire finalmente a rinascere sotto il segno della cultura

Firenze, 10 settembre 2016 - Infrastrutture, soprattutto le nuove linee di tramvia, la 4 per Campi e il sottoattraversamento del centro (dagli ex Macelli alla Zecca per la realizzazione serviranno 600 milioni), visto che alla realizzazione del nuovo aeroporto di Peretola il governo ha già contribuito con 50 milioni, ma potrebbe trovarne altri. Poi i grandi scatoloni vuoti e morti che ancora non hanno trovato un progetto di riqualificazione con i privati, grazie al portafoglio di Invest in Florence: primo fra tutti il complesso di Sant’Orsola. E, ancora, il polo fieristico e la rinascita della Fortezza da Basso, rimasta senza quattrini dopo la cancellazione di Firenze da sede del G7 del 2017 e per questo a rischio di continuare a perdere eventi.

Poi la cultura, la Loggia Isozaki o quel che sarà, e i 100 milioni già finanziati dal Cipe per il completamento dei Grandi Uffizi e del Teatro dell’Opera. Insomma, il nuovo Patto per Firenze è una manovra del governo da circa mezzo miliardo (tra soldi già stanziati e finanziamenti freschi) che servirà da volano per la ripartenza della città.

Il Patto per Firenze nascerà sulla falsariga di quello per Milano (che porterà dalla Madunina un miliardo e mezzo) ed è quasi pronto: annunciato a luglio dal premier Renzi per il rilancio della città da bere, questione di settimane e sarà presentato insieme al sindaco Sala. Il piano del giglio ricalcherà quello meneghino, come ha detto Matteo Renzi un po’ tra le righe dell’intervista con Gianni Riotta sul palco della Festa dell’Unità, fingendo quasi di lasciarsi sfuggire la notizia con l’intenzione, in verità, di annunciare un regalone in arrivo per Firenze.

I giochi sono ancora da fare, anche se il sindaco Nardella ha già parlato a lungo con Renzi e con il sottosegretario Lotti e le linee guida sono tracciate dall’evidenza delle priorità per Firenze, il patto è ancora da scrivere in forma ufficiale. Nei prossimi giorni inizieranno le riunioni tra Nardella e i tecnici della presidenza del consiglio a Palazzo Chigi per la stesura del testo che si conta sarà pronto in poco più di un mese. Se non si vorrrà sfruttare il palco della Leopolda del Sì, che è già deciso si farà dal 4 al 6 novembre per lanciare l’affondo finale nella campagna referendaria.

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