Patrizia Asproni lascia il museo Marino Marini, arriva Carnacini

Patrizia Asproni lascia la guida della Fondazione Museo Marino Marini. La presidente dell’istituzione fiorentina, al vertice dal 2016, aveva già comunicato da oltre un anno la sua indisponibilità ad un rinnovo del mandato per potersi dedicare ad impegni sopraggiunti.

Oggi Asproni termina dunque la propria esperienza ai vertici del museo di piazza San Pancrazio, che riunisce le opere dello scultore pistoiese, uno dei più grandi artisti italiani del Novecento.

Nei sei anni di mandato, di cui uno di chiusura per lavori di ristrutturazione e uno e mezzo per il Covid, Asproni ha posizionato il Museo Marino Marini come un luogo di cultura aperto alla città e a iniziative di ampio respiro internazionale. Asproni ha inoltre contribuito a rafforzare l’immagine del museo tra i fiorentini, con eventi molto partecipati e rivolti a tutti i tipi di pubblico, in particolare ai giovani e ad un turismo colto.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da Anna Claudia Conte, Sergio Risaliti e Francesco Neri, nominati dal Comune di Firenze, e da Carlo Ferdinando Carnacini, Barbara Cinelli e Silvia Evangelisti, nominati dalla Fondazione Marino Marini di Pistoia, ha eletto ieri nuovo presidente Carlo Ferdinando Carnacini, altresì presidente della Fondazione Marino Marini di Pistoia.

"Con i lavori del Kinder Art – Artisti Apprendisti, la nuova ala dedicata al settore educativo – commenta Asproni – abbiamo posto le basi per il progetto più impegnativo del Museo Marini. Penso sia questa l’occasione adatta per concludere il mio servizio civile, a titolo gratuito, come presidente della Fondazione Marini San Pancrazio".

In oltre 6 anni, di cui 2 e mezzo di chiusura obbligata, ha rilanciato con i 3 visiting director la conoscenza del Museo in Italia e all’estero, con l’organizzazione di 18 mostre e 123 conferenze, con oltre 60 mila visitatori e i grandi lavori di ristrutturazione e climatizzazione, con una chiusura di bilancio di mandato con un importante avanzo positivo e l’azzeramento del debito. "Ritengo di aver impiegato tutte le energie e le mie competenze per trasformare il Museo - conclude Asproni – in uno spazio dinamico e autorevole e ritengo che oggi l’immagine della sua straordinaria originalità contemporanea ne sia uscita rilanciata e rafforzata".

Adesso, tra i suoi tanti impegni, c’e il nuovo incarico europeo nel programma Horizon.

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