Partite romane e nuovo governo Per Firenze ballano 180 milioni

Garantite le tramvie e il restyling dello stadio, ma ancora troppe incertezze sulla revisione dei prezzi

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Vale per tutte le grandi città e più che mai per una città d’arte famosa nel mondo: Firenze di partite aperte con Roma ne ha parecchie. Il cambio della guardia a Palazzo Chigi, quindi, con la travolgente Meloni che potrà guidare il Paese forte di una maggioranza inossidabile, crea da giorni più di una preoccupazione in riva d’Arno. Occhi puntati soprattutto sul Pnrr, il mega piano dei fondi europei, e sui tanti progetti per i quali la città ha già ottenuto un impegno giuridicamente vincolante che vale moneta sonante e ha già consentito di dare il via e in qualche caso di concludere la (già costosa) progettazione.

Il problema però non sono nè i 150 milioni di euro già ottenuti sulla linea per Bagno a Ripoli, nè i 250 milioni per la linea Piagge- Campi Bisenzio, la preoccupazione semmai è per il Dpcm sulla revisione prezzi uscito una decina di giorni fa. La procedura per l’assegnazione dei fondi si concluderà a fine ottobre e per Firenze vale il 20 per cento in più. Qualcosa come 70-80 milioni di euro. Se il governo Meloni decidesse di rallentare i tempi, per esempio, Firenze rischierebbe di vedersi ’congelare’ e magari perdere i 400 milioni ottenuti dal Pnrr.

Un danno certo? No. Ma i timori in una situazione economica internazionale tutt’altro che facile ci sono eccome.

Palazzo Vecchio poi da diversi anni ha potuto contare su un buon combinato disposto: da un lato il canale privilegiato dei rapporti politici e personali del sindaco Nardella con il governo centrale, dall’altro il lavoro spinto alla massima potenza della macchina comunale che ha presentato decine e decine di progetti e si è candidata a partecipare a tutti i bandi di finanziamento possibili.

La partita del Pnrr fiorentino supera i 700 milioni di euro e sono stati finanziati tanti, ma non tutti, i progetti presentati. Vale anche per il, da qualcuno discusso, progetto da circa 100milioni di euro che Firenze è riuscita a farsi finanziare dal Ministero della Cultura per il restyling dello stadio Franchi. Si trattava di partecipare a un bando che prevedeva una linea di finanziamento su immobili vincolati anche se a fini sportivi. E Firenze ha vinto la sfida ottenendo quei fondi.

Quali sono i progetti che ancora non sono stati ammessi ai bandi del Pnrr? Il mercato ortofrutticolo in viale Guidoni (in questo caso il ritardo è da imputare al Ministero delle Politiche Agricole che in tutto questo tempo non è riuscito a pubblicare l’avviso), ma anche lo studentato pubblico nell’area dei Lupi di Toscana e poi una serie di progetti per la digitalizzazione delle reti dei servizi cittadini. Per un valore totale che oscilla intorno ai 100 milioni di euro.

Ma oltre a Firenze, a ’ballare’ sui fondi del Pnrr ci sono tutte le città italiane, non solo quelle governate dal centrosinistra.

Discorso diverso quello sul tanto lavoro per la presentazione della legge di iniziativa popolare “Salva centri storici“, quella che dovrebbe introdurre regole più stringenti contro il proliferare nelle città degli airbnb.

Firenze con il sindaco Nardella si è spesa molto per cercare di arginare il fenomeno dell’overtourism che di fatto svuota i centri storici dai residenti e accelera il degrado. Le foto delle strade più belle desertificate dalla pandemia hanno fatto il giro del mondo. E’ vero che la cordata dei sindaci che si è già unita a Firenze non è solo di centrosinistra, ma in questo caso i posizionamenti politici potrebbero allungare ulteriormente i tempi creando altri danni alle città d’arte.

Pa.Fi.

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