Parcheggia sotto la stazione: conto da 1.400 euro, disavventura di una disabile

Firenze, ha sbagliato pulsante e si è ritrovato da pagare una cifra stratosferica

Un parcheggio multipiano (Foto archivio)

Un parcheggio multipiano (Foto archivio)

Firenze, 31 luglio 2019 - Ha premuto il pulsante sbagliato. Un errore costato caro a una signora fiorentina disabile: 1.400 euro da pagare all’istante, altrimenti niente auto. A raccontare la vicenda, che risale a ottobre, il vicepresidente di Aduc Pietro Moretti.

«La signora – spiega – ha lasciato l’auto in uno stallo gratuito per disabili nel parcheggio sotto la stazione di Santa Maria Novella per un viaggio in treno. Ma quando è tornata, dopo diversi giorni, l’amara sorpresa. O paga 1.400 euro, le hanno detto da Firenze Parcheggi, o torna a casa a piedi perché l’auto sarà trattenuta dalla società».

Eppure, in base alla legge, sottolinea il vicepresidente di Aduc, la signora ha diritto a parcheggiare gratuitamente negli appositi stalli riservati all’interno dei parcheggi di struttura. Gli addetti, però, «sono stati inflessibili»: la signora ha premuto il pulsante sbagliato all’ingresso e per lei è scattato il prezzo pieno.

«Visto che non aveva con sé 1.400 euro – prosegue Moretti – le concedono di riprendersi l’auto dopo aver firmato un riconoscimento di debito con promessa di pagamento entro sette giorni». A quel punto la signora paga, ma presenta un reclamo alla partecipata del Comune di Firenze per ottenere il rimborso di quanto versato. Rimborso che non arriva e per questo Aduc chiede che se non Firenze Parcheggi, almeno il suo concedente, cioè il Comune, si attivi per rimborsare e chiedere scusa alla concittadina disabile.

«In caso contrario – annuncia – seguiranno le vie legali». Ma per la signora disabile la possibilità di ottenere il rimborso sarebbe invece remota. Secondo la versione di Firenze Parcheggi, «la signora si è recata personalmente negli uffici della società, ammettendo di aver sbagliato consapevolmente, bypassando la procedura di ingresso, riservata ai disabili, perché nella fretta temeva di perdere il treno».

«Firenze Parcheggi – prosegue la partecipata – si è comunque resa disponibile a trovare una soluzione, in accordo con la signora, che però dopo appena 2 giorni ha fatto pervenire una lettera di diffida da parte del suo legale. La comunicazione non ha avuto poi un seguito, in quanto la signora dopo qualche giorno, e succedeva a ottobre 2018, ha pagato, di sua iniziativa, l’intero importo, in un’unica soluzione».

Inoltre, sottolinea Firenze Parcheggi, «la procedura di accesso alle strutture è semplice, ed è stata concordata con la consulta dei disabili del Comune», «tanto che ad oggi solo lo 0,25% dell’utenza non la segue nel modo corretto» e «secondo la legge vigente, il diritto al parcheggio gratuito da parte dei portatori di handicap non è un diritto assoluto, ma determinato dalla disponibilità degli appositi stalli liberi presenti nella struttura, terminati i quali all’utente è richiesto comunque il regolare pagamento del ticket».

 

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