Firenze, parcheggiare negli ospedali costa quasi 2 milioni di euro all'anno

La nostra inchiesta sulla sosta nelle strutture sanitarie

Il parcheggio di Careggi (New Press Photo)

PRESSPHOTO Firenze, Ospedale di Careggi, parcheggio di viale Pieraccini, tassa sul dolore, rincaro, ticket Giuseppe Cabras/New Press Photo

Firenze, 5 maggio 2019 - Ticket, sbarra che si alza, colpo d’occhio e parcheggio. Poi ancora frugata in tasca, spiccioli, biglietto, sbarra che si alza e via di gas. Area sosta a pagamento, normal(issima) amministrazione e nulla da eccepire. Se non fosse che in mezzo a questo collaudato qutomatismo quotidiano non c’è un una serata in pizzeria.

E non c'è neanche una passeggiata in centro e neppure un valzer di shopping fra i negozi. C’è piuttosto, ahinoi, la carezza a un familiare o a un amico costretto in un letto d’ospedale, l’appuntamento con un medico, una visita specialistica.

Chiaro che lo stato d’animo cambia, eccome. Ecco perché il pagamento della sosta negli ospedali cittadini ha sempre spaccato in due politica e opinione pubblica fiorentina. C’è chi carica a testa bassa parlando di «odiosa tassa sul dolore» e chi invece, a spada tratta, difende il ticket dicendo che trattasi nient’altro che di «una misura adottata non per far cassa bensì per pagare un servizio di vigilanza in grado di tenere a debita distanza venditori abusivi pronti a infastidire gli automobilisti e a cercar di spillar loro soldi per ‘presunti’ controlli sull’auto». Nessun giudizio di merito da parte nostra, ci mancherebbe.

Questo è solo, in soldoni, lo stato dell’arte di un dibattito tanto vecchio quanto irrisolto. Facciamo parlare dunque i numeri. A conti fatti, al 31 dicembre 2017 (ultimo bilancio disponibile), i quattro ospedali cittadini – Careggi, Torregalli, Meyer e Ponte a Niccheri – hanno fruttato, con i loro 1941 stalli di sosta, quasi un milione e ottocentomila euro.

Per l’esattezza un milione e 745mila euro. Più spiccioli. Le tariffe, va detto, non sono certo esose.

«Abbiamo stabilito dei tetti giornalieri molto bassi» rimarcano da Palazzo Vecchio. Innegabile. In viale Pieraccini, nel parcheggio di Careggi (che dispone di 406 posti auto), un’ora di sosta viene a costare 50 centesimi mentre la tariffa giornaliera è di 4 euro, l’equivalente un paio d’ore di parcheggio in centro.

Stesse identiche tariffe nel vicino parcheggio del Meyer. Diversi, tuttavia, gli incassi. Se infatti l’area sosta di Careggi frutta 789mila euro l’anno, quella dell’ospedalino – che pure dipone di oltre il doppio dei posteggi, 879 – nel 2017 ha portato in cassa ‘soltanto’ 635mila euro. Spostiamoci dalla parte opposta della città.

Ponte a Niccheri, ospedale che serve prevalentemente l’area a sud della città e il Chianti. Un’ora di parcheggio qui costa sempre 50 centesimi mentre la tariffa giornaliera è leggermente più cara (5 euro). Bassi gli incassi (150mila euro) ma anche molti meno gli stalli a disposizione dei cittadini che sono soltanto 188.

Ultima fotografia a Torregalli: posti auto 468, incasso annuale 170mila euro. Ne bastano 3 per lasciare l’auto tutto il giorno. Conto finale? Ogni stallo ‘ospedaliero fiorentino’ garantisce 899 euro l’anno. Fuori da questa particolare graduatoria c’è ovviamente Santa Maria Nuova che, essendo in pieno centro, non può disporre di un parcheggio vasto a ridosso dell’ospedale.

Questi, in sostanza, i numeri. Parcheggiare negli ospedali della città costa poco meno di due milioni di euro l’anno. Far pagare gli utenti è giusto o meno? Il dibattito sembra destinato a restare senza risposta con ceralacca. Di certo non sembrano esserci particolari rivoluzioni all’orizzonte: «Perché cambiare – si domanda l’amministratore delegato di Firenze Parcheggi Carlo Bevilacqua – quando sono gli stessi fiorentini a ringraziarci per aver garantito più sicurezza con la vigilanza nelle aree sosta?». Non tutti sembrano pensarla allo stesso modo. Questione di punti di vista

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