Papa a Firenze: il programma. La Messa a Santa Croce, gli ospiti

Si delinea la giornata del 27 febbraio. Il Pontefice arriverà in città nell'ambito dell'incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, in programma dal 23 al 27 febbraio.

Firenze, 19 febbraio 2022 - La visita di Papa Francesco a Firenze sarà domenica mattina, 27 febbraio, del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, nell'ambito dell'incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, che la città ospiterà dal 23 al 27 febbraio. Il Papa celebrerà poi la Messa in Santa Croce. 

Programma

Il Santo Padre atterrerà allo stadio Ridolfi e poi dovrà raggiungere Palazzo Vecchio, dove alle 8,30 secondo quanto annunciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella in una conferenza stampa, ascolterà e saluterà i sindaci di tutte le capitali del Mediterraneo presenti. Poi il Papa incontrerà in Sala d'Armi le famiglie dei rifugiati della città, che sono accolti dalla Chiesa e dal Comune e che "qui a Firenze - ha spiegato il cardinale di Firenze Giuseppe Betori, - hanno trovato modo di essere integrati". "Poi ci si trasferisce a Santa Croce dove ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: lì il Papa celebrerà la Messa”, ha aggiunto il cardinale Betori. La basilica conterrà almeno mille persone: 350 concelebranti e 750 presenti tra delegati, vescovi e sindaci oltre a una rappresentanza di poveri e fragili seguiti dalla diocesi. Tutte le altre persone, circa 1400, saranno in piazza Santa Croce.

Ospiti

"Interverrà anche il direttore generale dell'Unesco che terrà un discorso di apertura venerdì mattina, ci sarà poi la presenza della ministra Lamorgese nella tavola rotonda di sabato pomeriggio che sarà conclusa dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio" ha spiegato Nardella. Ci saranno interventi video anche dei cantanti Sting e Andrea Bocelli e un messaggio di Carlo di Inghilterra, da anni impegnato sul fronte del cambiamento climatico. 

Messa in Santa Croce

"E' previsto che il Papa, che non viene con la papa mobile ma con una semplice auto coperta, possa fare un giro nella piazza di Santa Croce per stare più vicino a coloro che staranno al freddo per partecipare alla messa che lui celebra. Infine io saluterò il Papa alla fine dell'Angelus e poi il Santo Padre partirà direttamente per Roma". Lo ha detto il vescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. "Non abbiamo ancora indicazioni sul percorso del Papa, credo che il tragitto potrà essere non molto diverso da quello del 2015: il Santo Padre atterrerà allo stadio Ridolfi e poi dovrà raggiungere Palazzo Vecchio. Una scelta già fatta è che il Papa preferisce la modalità semplice di venire con una semplice auto chiusa e poi saluterà la gente", ha aggiunto Betori. Per evitare problemi di traffico "i vescovi faranno a piedi gli spostamenti in città" tra Santa Croce, dove si terrà la Messa, il complesso di Santa Maria Novella, dove si riuniscono, invece, i vescovi e Palazzo Vecchio dove si tengono gli incontri tra i sindaci del Mediterraneo.

Gli incontri

"Due incontri nel solco dell'eredità di La Pira che poi confluiscono sabato in un confronto comune da cui auspichiamo si possa poi alzare una voce unica. Il tutto viene suggellato dalla visita del Santo Padre che avviene in occasione di questo incontro tra sindaci e vescovi. Il Papa viene ad ascoltare e parlare con loro, come nella tradizione dei convegni che La Pira organizzava a Firenze". Così il cardinale e arcivescovo metropolita di Firenze, Giuseppe Betori. "Una realta' - spiega Betori - che possiamo pensare circoscritta a sindaci e vescovi ma invece coinvolgera' l'intera citta', innanzitutto perche' mette a disposizione i luoghi simbolo della sua storia e della sua identita': Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, il Maggio Fiorentino, un luogo nuovo ma non meno significativo e infine Santa Croce".

Il messaggio

"Io mi aspetto che Papa Francesco possa dire delle parole sul piano della transizione valoriale di un mondo che dopo la pandemia ha bisogno di rispondere con la solidarietà, non con l'egoismo, e lanciare un messaggio di grande respiro come lui sa fare". Cosi' il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "Papa Francesco ci ha sempre sbalordito - spiega Giani - con la capacità di anticipare i tempi con i suoi messaggi, pensate a quello sull'ambiente che nel momento in cui lo lanciava destò a tutti l'idea di aver in qualche modo posto nell'attualità, quasi come un visionario, una prospettiva futura. Quella prospettiva futura l'abbiamo vista concretizzarsi poi con tutti gli interventi a partire dal Recovery fund, dai fondi dell'Europa spesi per gestire una transizione ambientale".