Firenze, l'opera instancabile di Pane Quotidiano: "Così aiutiamo l'Ucraina"

Il presidente dell'associazione Alberto Pagani illustra il piano di supporto ai profughi e tutto il resto delle attività. Portate avanti da anni

Un volontario di "Pane Quotidiano" durante un servizio

Un volontario di "Pane Quotidiano" durante un servizio

Firenze, 29 marzo 2022 - A causa della terribile guerra in Ucraina tante sono le associazioni e gli enti che a Firenze si fanno avanti per aiutare i profughi in fuga dai territori del conflitto o per inviare denaro o beni di prima necessità nei paesi limitrofi.

L’associazione ‘Pane Quotidiano Firenze Odv’, che fin dal 1898 è attiva nella nostra città per il sostegno ai più bisognosi, ha promosso sul proprio sito web e sui suoi canali social un appello in favore soprattutto di donne e bambini che fuggono dalla guerra al fine di sostenerne le necessità. Per conoscere le attività dell’associazione fiorentina abbiamo intervistato il suo presidente Alberto Pagani.

Quali le vostre iniziative a sostegno dei profughi ucraini?

“Abbiamo dato la nostra disponibilità all’assessorato al Welfare, alla dottoressa Funaro, per consegnare pacchi alimentari alle famiglie e ai nuclei ucraini che arrivano a Firenze e saranno alloggiate nelle case del Comune. Questo noi già lo facciamo per i fiorentini".

Avete scelto di non portare viveri nei territori colpiti dal conflitto?

“Noi non abbiamo mezzi e non siamo in grado di fare quello che stanno facendo altre associazioni di Firenze". 

Dunque?

“Possiamo solo lavorare su Firenze e aiutare le famiglie ucraine come aiutiamo quelle fiorentine o di immigrati ormai da anni".

L'associazione al momento non ha una sede. Avete risolto ad oggi questo problema?

“No, il problema della sede non è stato risolto e persiste da quattro anni”.

Concretamente come vi regolate per la consegna dei pacchi alimentari?

“Noi ci stiamo arrangiando in un piccolo garage che uno dei consiglieri, il segretario dell’associazione, ci ha messo a disposizione, però è chiaro che più di tanto lì non possiamo fare: siamo limitati nell’operatività”, non avendo un luogo in cui poter smistare e tenere a lungo i prodotti Una sede funzionale e organica ci darebbe la possibilità di aumentare il giro di assistenze che facciamo”.

Tornando all'Ucraina, quali sono le altre iniziative?

"Siamo disposti a pagare le utenze delle famiglie ucraine una volta stabilizzatesi in città. Lo stiamo già facendo per quindici famiglie fiorentine segnalate dai servizi sociali con il progetto ‘Un amico di famiglia’ grazie a finanziamenti di società e potremmo allargarlo anche a nuclei ucraini. Da sottolineare che lavoriamo su segnalazione dei servizi sociali, per evitare che a uno stesso nucleo familiare arrivino gli stessi aiuti da fondi diverse".

Come svolgete l’attività che esula dalla consegna fisica dei pacchi?

“Tutto il resto lo facciamo online".

In che modo?

“A noi arrivano dagli assistenti sociali le bollette di acqua, luce e gas delle famiglie, le paghiamo e le rimandiamo pagate agli assistenti sociali. C'è po il progetto ‘Bolletta solidale’ - oltre a ‘Un amico di famiglia’ - che è uno stanziamento a favore di famiglie per le quali i servizi sociali ritengono necessario il nostro intervento. In questo caso noi facciamo un pagamento a nucleo fino a duecento cinquanta euro, ma le richieste purtroppo superano sempre le possibilità e gli stanziamenti. Pensiamo di poter riaprire il progetto a fine mese grazie a donazioni e finanziamenti".

Alberto Pagani ci parla anche del progetto ‘Cibo buono’ che è già stato illustrato in assessorato per poterlo realizzare appena l’associazione avrà una sede: si tratta di raccogliere cibo da mense, pizzerie, ristoranti e alberghi disponibili per donarlo a chi ne ha bisogno. L’associazione lavora già con il ‘Banco Alimentare’ ed in questo mese ha stipulato un’importante convenzione con la Fead Europea sempre per il rifornimento di derrate alimentari.

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