Padri e figli Non è sempre tutto semplice

Caro Marco, si dice che l’amore annulla le distanze. Pochi giorni fa ho perso mio padre. Quanto è difficile staccarsi e quanta fatica si fa a dire addio. Ti vengono in mente le parole che non gli hai potuto dire, le cose che avresti potuto condividere ma non c’è stato tempo. Non ti è concesso altro tempo. Avresti tanti verbi da coniugare al futuro, ma ti ritrovi con i verbi al passato. Mani scavate dalla fatica, le sue. Ferite e scalfite dalla stessa vita, prima forti, poi indebolite dagli anni e dal cammino inarrestabile del tempo. E poi c’era quel cuore immenso, che batteva per tutti. Leggi di figli che uccidono i genitori. Ti chiedi come sia possibile spezzare la vita a chi ti dà vita e ti prende per mano in ogni momento dell’esistenza.

GaiaGentile Gaia, dalle sue parole emerge con forza e con chiarezza la frase che mi sono ripetuto e che ripeto agli altri in casi dolorosi come questo, sono parole del grande Seneca: "Non pensare a ciò che hai perduto, pensa a ciò che hai avuto". I rimpianti sono del tutto normali: la vita è fatta anche di "vuoti", di azioni rimandate, di parole non dette. È normale anche avere dei contrasti, le relazioni vere sono così. Lei ha avuto la fortuna di avere un padre generoso e capace di amare, ma non è sempre così, purtroppo. Quando i figli uccidono i genitori, o viceversa, il legame che ci appare indistruttibile si è invece spezzato, o non si è mai formato. Le si chiede "come sia possibile spezzare la vita a chi ti dà vita e ti prende per mano in ogni momento dell’esistenza", ma se tutti i padri fossero come il suo, il mondo non sarebbe così violento e ingiusto. Certamente esistono figli egoisti e violenti che uccidono i genitori, ma ci sono anche padri e madri orribili che opprimono i figli, che li violentano in ogni modo possibile, e a volte i figli reagiscono. Il sopruso è un veleno. Comunque, è ovvio che la notizia nuda e cruda: "il figlio ha ucciso la madre", senza conoscere la situazione vissuta minuto per minuto da un figlio che da anni subisce, ci susciti orrore. Gli antichi attraverso il Mito hanno esorcizzato i comportamenti più inaccettabili dell’uomo, raccontando azioni che sgomentano invece di spingerle nell’ombra e renderle dunque più minacciose. La chiesa – e non solo - le definisce contro-natura. Ma ogni azione compiuta dall’uomo, anche da uno soltanto, dal momento che è stata compiuta fa necessariamente parte della natura umana.

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