Ore decisive per l’hotel dei vip. Giù l’affitto da 44mila euro al mese o i licenziamenti

Villa La Vedetta: oggi incontro in Città Metropolitana fra il gestore e la proprietà dell’immobile. Tutto il settore alberghiero vacilla: a fine anno calo di fatturato del 70-80 per cento rispetto al 2019

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Firenze, 25 settembre 2020 - Stamani alle 12 in Città metropolitana si svolgerà il nuovo incontro per l’hotel La Vedetta, che ha annunciato la chiusura dell’attività e il licenziamento dei suoi 15 lavoratori a partire da giovedì prossimo. I 44mila euro di affitto da pagare ogni mese sono una cifra diventata insostenibile per i gestori dell’albergo di lusso situato sui colli che vanno al piazzale Michelangelo, dove i turisti, causa pandemia da Covid-19, non arrivano più. Durante lo scorso incontro il gestore, Immofin spa, e il proprietario dell’immobile, la società Selva srl, erano su posizioni lontane, ma questi giorni dovrebbero essere decisivi per un eventuale accordo da trovare tra le parti per eventualmente scontare o sospendere l’affitto per salvare l’attività e i posti di lavoro. Un accordo che potrebbe essere annunciato proprio stamani. Se si risolverà in una fumata nera, però, si andrà alla cessazione di attività e partiranno i licenziamenti.

Saranno i primi nel settore turistico a Firenze. Il blocco previsto dal Governo non vale infatti in caso di cessata attività. Se l’azienda chiude, i posti di lavoro si perdono. Ed è questo che preoccupa i sindacati, in vista di un autunno che sarà molto difficile. "Se non ci sarà accordo sulla locazione tra Immofin e Selva – afferma Maurizio Magi, della Filcams Cgil Firenze – chiederemo alla proprietà che, in caso di subentro di un nuovo gestore, i 15 dipendenti continuino a lavorare nella nuova attività". Selva, infatti, fa presente il sindacalista, ha assicurato che, comunque vada, continuerà ad affittare l’immobile esclusivamente per attività alberghiera.

In salita la situazione per i 32 lavoratori della cooperativa Iris, che hanno già ricevuto una lettera di licenziamento per cessazione attività. Si tratta di una cooperativa che, in subappalto da Cegalin Toscana, gestisce i servizi di pulizia e facchinaggio di quattro importanti alberghi fiorentini: Villa Medici, hotel Baglioni, Cerretani e Nord Florence. Il 29 settembre, in Città metropolitana, si terrà il tavolo dell’unità di crisi. "E’ da anni che chiediamo l’azzeramento e il superamento del sistema degli appalti negli alberghi", punta il dito Magi. "Ne discuteremo anche con le associazioni di rappresentanza degli albergatori, Federalberghi-Confcommercio e Confindustria, alle quali chiediamo un atto di responsabilità". Al di là dei singoli casi, la situazione rischia di aggravarsi nelle prossime settimane. "Le prospettive per l’autunno sono nerissime – commenta Giancarlo Carniani, presidente della sezione industria alberghiera di Confindustria Firenze – e tantissime strutture che hanno riaperto probabilmente richiuderanno". Preoccupanti i dati, con l’occupazione media delle camere che è al massimo sul 15-20% e con tantissimi alberghi, sottolinea Carniani, che non arrivano al 10% di occupazione. A fine anno, secondo le stime, il calo di fatturato delle strutture alberghiere rispetto al 2019 potrebbe attestarsi tra il 70 e l’80 per cento.

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