Mangificio agli Uffizi, in barba all’ordinanza

Nel primo giorno effettivo del nuovo provvedimento ancora bivacchi e pic-nic. Anche con la pioggia almeno in cento danno ’morsi proibiti’

Bivacchi in centro

Bivacchi in centro

Firenze, 24 settembre 2020 - Un morso al panino come atto proibito. C’è chi si nasconde nel vicolino per addentare la schiacciata fumante lontano da occhi indiscreti e chi sorseggia una bibita con circospezione degna di un pusher alle prese con lo scambio della dose. Ore 13,30 di ieri, primo giorno effettivo con la nuova ordinanza del Comune che vieta di mangiare o bere in strada e sul marciapiede: Borg’Unto – alias via dei Neri e dintorni – è bagnato e caotico. L’assalto alla schiacciata farcita di affettati e salsine è più contenuto del solito e la fila degli affamati scorre veloce. Quasi non sembra vero. Eppure c’è un ma: né la pioggia fitta e gentile di fine settembre né la nuova ordinanza sembrano poter frenare il bivacco (smodato) da panino.

Il pasto più ambito che c’è a queste latitudini viene consumato con nonchalance dai turisti, sbracati davanti ai portoni dei palazzi o all’ingresso dei negozi. Sono almeno 50, stipati, al riparo dalla pioggia, per evitare che il panino si bagni. Hanno gli occhi che brillano, fanno un selfie al volo e poi addentano con foga e impareggiabile soddisfazione la finocchiona che straborda dal panino. Non sanno che stanno compiendo un piccolo gesto di ribellione, punibile – secondo il provvedimento firmato dal sindaco – con multe che oscillano tra i 25 e i 500 euro. In quel momento i vigili non ci sono, in compenso gli steward di uno dei locali, vestiti con impermeabili colorati si sbracciano e si sgolano: "In fila ordinati, indossate la mascherina, a mangiare non sul marciapiede" ripetono senza sosta.

"La polizia municipale era qui un’oretta fa – dice uno dei ragazzi alle prese con la gestione della fila – Hanno spiegato ai clienti che non si può stare a mangiare sul marciapiede". La sensazione è che il messaggio non sia arrivato proprio a tutti. E anche chi ha afferrato il concetto o tenta il morso di sgamo o si aggira disorientato alla ricerca di uno spicchio libero dove sedersi, al di fuori del quadrilatero che comprende via dei Neri, piazza del Grano, via della Ninna e piazzale degli Uffizi. Ecco, proprio qui c’è un altro assembramento con una cinquantina di famelici. Una comitiva di giovani stranieri è seduta in cerchio come gli indiani sotto i portici: buttano giù l’ultimo boccone e appallottolano la carta piena d’unto con qualche briciola che scivola a terra. Un pic-nic spensierato in barba ai divieti.

Accanto due ragazze fiorentine confessano: "Il divieto? Ah, non sapevamo nulla". Poi fanno come per alzarsi. Ma tra il brutto tempo e un’ordinanza sconosciuta il dilemma resta: il panino dove lo mangiamo? Nel dubbio, il ’mangificio’ continua.  

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