Borgo San Lorenzo (Firenze), 16 gennaio 2024 – E’ un uomo di 30 anni, appartenente al gruppo degli antagonisti fiorentini ed in regime di arresti domiciliari con controllo elettronico, il presunto autore dell’attentato incendiario alla caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo, colpita con un ordigno incendiario lo scorso 13 gennaio.

L’uomo è stato arrestato questa mattina, 16 gennaio, dai militari del Ros, congiuntamente a quelli del comando provinciale dei carabinieri di Firenze. Le indagini hanno permesso di scoprire che il giovane, con il viso parzialmente travisato dal cappuccio del giubbotto, si avvicinava al portone della caserma intorno alle 2 di notte, estraeva da una capiente busta un contenitore colmo di liquido altamente infiammabile, avvolto da una felpa intrisa del medesimo liquido e, dopo aver appiccato l'incendio, si allontanava a piedi per le vie limitrofe facendo perdere le proprie tracce.
Solo l’intervento dei militari presenti in caserma - una volta capito che le fiamme che avevano già completamente avvolto l'ingresso e con l' uso di estintori - ha permesso di domare le fiamme scongiurando più gravi conseguenze. Gli investigatori dell’Arma si sono messi quindi subito a lavoro e, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, con un certosino lavoro basato su metodiche investigative tradizionali e con il supporto tecnico fornito da reparti dei carabinieri altamente specializzati, sono riusciti già nell’arco delle prime 24 ore a raccogliere un quadro gravemente indiziario a carico del giovane coinvolto nei fatti, per il quale, alla luce del ritenuto pericolo di fuga, è stato emesso il provvedimento di fermo.
I reati ipotizzati sono quelli di tentato incendio, aggravato anche dalla finalità eversiva. Particolarmente utile è risultata la minuziosa analisi di centinaia di sistemi di videosorveglianza esistenti nell'area interessata dagli eventi. Il 30enne risulta aderente all'area antagonista radicale fiorentina vicina a circuiti anarchici ed il reato risulterebbe essere stato commesso mentre questi si trovava in regime di arresti domiciliari con controllo elettronico.
Il provvedimento era stato deciso nel febbraio del 2024 e l'accusa era quella di aver attentato alla sicurezza della linea ferroviaria dell'Alta velocità tra Firenze e Bologna con l'aggravante del terrorismo. Per l'accusa l'8 agosto 2023 avrebbe sabotato una cabina elettrica mandando in tilt per ore la circolazione ferroviaria. Il guasto, secondo quanto poi ricostruito dalle indagini della polizia, era stato preceduto da una telefonata anonima, partita da una colonnina di soccorso nella tratta Ivice-San Pellegrino, che annunciava la presenza di una bomba nella galleria di Scheggianico nel comune di Firenzuola.
La procura aveva chiuso le indagini e per il 30enne aveva chiesto il rinvio a giudizio: l'udienza preliminare è fissata il prossimo 10 febbraio. Lo stesso trentenne nel marzo scorso era stato condannato in abbreviato a 2 anni di reclusione per sei attacchi incendiari sulla linea dell'Alta velocita che collega Firenze a Bologna nei tratti passanti dalle località di S.Piero a Sieve e Firenzuola messi a segno tra agosto e dicembre 2022. La procura aveva contestato l'aggravante del terrorismo non riconosciuta però dal giudice. Ancora non sono state depositate le motivazioni.