Open, Carrai vince due volte in Cassazione

La Suprema Corte ha annullato di nuovo l’ordinanza del tribunale del Riesame che riteneva legittimi i sequestri della procura

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FIRENZE

Nel braccio di ferro tra il manager Marco Carrai, indagato per finanziamento illecito ai partiti nell’inchiesta sulla Fondazione Open, e la procura di Firenze, la Cassazione dà un’altra volta ragione all’amico di Matteo Renzi.

I giudici della Suprema Corte, hanno infatti disposto un nuovo annullamento dell’ordinanza del tribunale del Riesame che, dopo un precedente ’rimbalzo’ dagli ’Ermellini’, avevano confermato la legittimità del provvedimento di perquisizione e sequestro della procura a carico di Carrai. La palla torna al Riesame, che si è già espresso due volte in favore della procura. Ma sono due anche i successi, in Cassazione, di Carrai e i suoi legali, gli avvocati Filippo Cei e Massimo Dinoia.

"È un bis in idem che ci riempie di grande e legittima soddisfazione – commentano i due difensori –: la Cassazione ha giustamente annullato, per la seconda volta, l`ordinanza del Tribunale del riesame di Firenze, relativa al sequestro probatorio di un anno e mezzo fa, disposto nei confronti di Marco Carrai per la vicenda della Fondazione Open". "Restiamo ovviamente in fiduciosa attesa delle motivazioni, che non potranno che confermare l`assoluta inconsistenza anche di un sia pur minimo fondamento dell`ipotesi accusatoria che era stata formulata dalla Procura di Firenze", aggiungono.

Il braccio di ferro con i pm Luca Turco e Antonino Nastasi è cominciato nel dicembre del 2019, quando il Riesame confermò il provvedimento della procura. La difesa Carrai impugnò la sentenza e nell’ottobre 2020 ebbe ragione in Cassazione. Il caso è così tornato ai giudici del Riesame che, nel gennaio scorso, con una diversa motivazione, avevano confermato la legittimità dell’atto della procura. Ora la nuova vittoria degli avvocati Cei e Dinoia e all’orizzonte un nuovo “scontro” giuridico.

Gli inquirenti di Firenze indagano sul ruolo della Fondazione Open nella scalata di Matteo Renzi. Nei mesi scorsi i due pubblici ministeri fiorentini hanno notificato la proroga delle indagini nel filone in cui si ipotizza la corruzione e chiama in causa l’ex ministro Luca Lotti ed altre tre persone. In quello per finanziamento illecito, oltre a Carrai, sono citati, invece, lo stesso Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, oltre all’avvocato Alberto Bianchi.

ste. bro.

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