Ucciso a coltellate a 24 anni da un adolescente, choc in Mugello

L'adolescente, sentito a lungo dal pm dei minori, ha confessato

Omicidio Castel del Rio

Omicidio Castel del Rio

Castel del Rio (Bologna), 17 luglio 2022 - Accoltellato per una baruffa tra ragazzini. Lasciato morire davanti a tutti, agonizzante vicino ai campi sportivi del suo paese, Castel del Rio. Così se n’è andato Fabio Cappai, 24 anni, di Moraduccio, al confine con la provincia di Firenze. Lo hanno raggiunto almeno tre fendenti, uno dei quali, probabilmente fatale, ha attraversato il costato e raggiunto un polmone. A sferrare i colpi, al culmine della rissa, sarebbe stato un ragazzino di appena 16 anni, che abita in una frazione di Firenzuola (Firenze). Il giovanissimo ha confessato e ha indicato ai carabinieri dove trovare il coltello. La Procura dei Minorenni, con la dottoressa Silvia Marzocchi, ha disposto il fermo nel tardo pomeriggio di ieri dopo un lungo interrogatorio. Non ci sono altri indagati.

Tutto è successo venerdì poco prima della mezzanotte. Un gruppo di ragazzini, quasi tutti di 16 e 17 anni, attacca briga con un paio di ragazzi più grandi: Fabio e un suo coetaneo. Forse c’erano stati malumori in passato. Fatto sta che è bastato davvero poco per accendere la miccia. "Guarda come porti il ciuffo, con quei capelli rossi": questa sarebbe stata la frase, proferita da uno dei minorenni nei confronti di Fabio, che ha scaldato gli animi. A riferirlo, i numerosi testimoni dell’inizio della lite. Scontro che è iniziato in un bar del paese, poi, quando il titolare ha cacciato il gruppo di litiganti, si è trasferito vicino al campo sportivo, dove poi si è consumata la tragedia. Anche lì vicino c’è un bar, con diversi avventori a quell’ora di venerdì; il titolare è stato tra i primi ad accorrere quando ha sentito che un ragazzo era a terra, ferito. Gli è quasi morto tra le braccia.

Insomma, dagli sfottò si è passati ai fatti. Prima è partita una spinta, cui è seguito un pugno. E così via, finché si è scatenato un vero e proprio parapiglia di sette-otto adolescenti (raccontano sempre alcuni testimoni) contro i due ventenni. Ben presto Fabio è rimasto isolato dall’amico, con addosso quasi tutti i ragazzini; a quel punto è spuntata la lama. Un colpo l’ha raggiunto vicino all’ascella destra, un altro – quello forse mortale – al costato sinistro; un terzo taglio, superficiale, è arrivato all’inguine. Inutili i tentativi di soccorrerlo. I sanitari hanno potuto solo constatare il decesso del giovane.

Per il momento non è chiaro se il sedicenne avesse l’arma con sé o se si fosse allontanato dopo essere stato cacciato dal primo bar per andarla a recuperare da qualche parte; il ragazzino è stato sentito a lungo, così come gli amici e i tanti testimoni. Ha confessato quasi subito.

Quando Fabio è caduto a terra, è stato il fuggifuggi. Ragazzi che si trovavano nei paraggi e diversi avventori del vicino locale hanno chiamato il 118, mentre i primi soccorritori cercavano di praticare il massaggio cardiaco al ferito che aveva già perso conoscenza. Poco dopo, è morto.