Occhio agli alberi a Calenzano per misurare la qualità dell'aria

Il Comune di Calenzano sta monitorando la biodiversità e la qualità dell'aria attraverso l'analisi dei licheni sugli alberi e l'utilizzo di centraline di emissioni. Il progetto prevede anche l'apicoltura urbana per monitorare i cambiamenti ambientali.

Prosegue il monitoraggio dei licheni che si sviluppano sui tronchi degli alberi, indicatori della biodiversità e della qualità dell’aria. Il Comune ha incaricato uno studio di biologi di portare avanti il progetto avviato nel 2020 con l’obiettivo di monitorare le aree cittadine dove sono stati messi a dimora 352 alberi, più un’ulteriore area di studio tra il Neto e via Alighieri.

A Calenzano tra il 2020 e il 2022 sono state scelte otto stazioni di monitoraggio con alberi di tiglio, roverella, farnia, dove sono state monitorate le classi di naturalità e di alterazione ambientale. Dalle verifiche condotte è emerso che la fascia di alterazione è più alta in corrispondenza del settore più urbanizzato mentre nelle superfici in cui si trovano aree verdi e giardini pubblici si assiste a una notevole mitigazione del fenomeno. La mitigazione è dovuta anche al paesaggio collinare ricco di biodiversità che circonda il centro abitato di Calenzano e che quindi influisce sul miglioramento della qualità ambientale. "Proseguiamo con le azioni di monitoraggio della biodiversità e della qualità dell’aria – spiega l’assessore all’Ambiente Irene Padovani – che oltre a questo piano hanno visto il Comune collaborare con l’Università di Firenze e il Dipartimento ARPAT di Firenze per il rilevamento con le centraline delle emissioni in atmosfera. Dal 2019 è attivo anche un progetto di apicoltura urbana poiché sappiamo che le api sono bio indicatori molto precisi e sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti".

S.N.