Nuovo stadio: no al Franchi, sì a Novoli

Il sindaco: "Impossibile demolire le curve, in 5 anni possiamo farlo alla Mercafir"

Il sindaco Nardella allo stadio Franchi con il patron della Fiorentina, Commisso

Il sindaco Nardella allo stadio Franchi con il patron della Fiorentina, Commisso

Firenze, 22 settembre 2019 -  Sul nuovo stadio il sindaco stringe i tempi. E spiazza tutti. Mentre la Fiorentina è in attesa della risposta ufficiale della soprintendenza che dia il via libera alla fattibilità del progetto di restyling del Franchi realizzato dall’architetto Casamonti, Dario Nardella toglie il vino dai fiaschi. «Lo dico con chiarezza: la Fiorentina è disponibile a fare il restyling del Franchi solo se si demoliscono le curve, non ci sono alternative – annuncia il sindaco sul palco del congresso della federazione fiorentina del Psi – Mi pare di capire che le condizioni non ci sono e io non faccio polemica con la soprintendenza, anzi voglio dire che è stata molto disponibile a valutare ogni aspetto».

Dunque stop attese. La Fiorentina conferma che la condizione irrinunciabile per portare avanti il progetto di riqualificazione del Franchi è l’abbattimento delle curve. E quindi? «Mi pare che sempre di più crescano le possibilità perché il nuovo stadio venga realizzato alla Mercafir – continua Nardella alle Pavoniere – A Novoli non ci sono varianti urbanistiche da fare perché l’abbiamo già fatta, quella è già un’area urbanisticamente pronta ad ospitare il nuovo stadio».

I tempi? «Se si fa alla Mercafir in cinque anni si realizza il nuovo stadio», dice il sindaco cui preme portare a compimento l’impegno entro la fine del suo secondo mandato. La Fiorentina ci sta? Dipende dai tempi. Nardella dice cinque anni. Il patron Commisso durante il sopralluogo a Novoli immaginava di trovarsi davanti agli occhi tutta un’altra situazione. Tanto che dinanzi a un’eventuale prospettiva di aspettare dieci anni si sarebbe tirato indietro.

Quanto tempo ci vorrà a liberare i terreni di Novoli, a far traslocare la Mercafir nella parte Nord? Questa è la domanda chiave dalla quale dipende il destino del nuovo stadio. Dall’altra parte, al Campo di Marte, che fine farà lo stadio Franchi? Non vorremmo ritrovarlo in mezzo alle ortiche come è successo al Flaminio di Roma, un gemello diverso del Franchi, realizzato a fine anni Cinquanta dall’architetto Antonio Nervi con la collaborazione ingegneristico-strutturale di suo padre Pier Luigi. No, nel futuro dello storico stadio di Campo di Marte non ci sono le ortiche ma le Olimpiadi o gli Europei di atletica, perché tornerà la pista. «Se la Fiorentina deciderà di fare lo stadio nuovo, il Comune si farà carico del restyling del Franchi – spiega Nardella – Lo faremo senza abbattere le curve, con una soluzione meno impattante». «Ripristineremo la pista di atletica, com’era lo stadio di Nervi originario – conclude il sindaco – Perché si può utilizzare anche per la candidatura alle Olimpiadi e, perché no, per gli Europei di atletica che richiedono in città due grandi piste di atletica».

La situazione è questa: la Fiorentina aspetta la risposta della soprintendenza che Nardella però ha già anticipato, il sindaco è in attesa che la Fiorentina dica se accetta di fare lo stadio alla Mercafir, nel frattempo la società viola chiede tempi certi e l’area di Novoli libera. A chi il prossimo passo? Altrimenti rischia di restare tutto com’è.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro