Caritas, numeri choc: novemila nuovi poveri a causa del covid

Il report della Caritas dopo un anno di emergenza sanitaria. Le testimonianze del sindaco Nardella, del prefetto Guidi e del cardinale Betori

Aumentano le persone e le famiglie in stato di povertà

Aumentano le persone e le famiglie in stato di povertà

Firenze, 28 marzo 2021 - Un anno di emergenza raccontato dai report della Caritas di Firenze. E i numeri dei nuovi poveri e delle tante persone che hanno sempre più bisogno di assistenza, ballano. Novemila in più. Ma la vera preoccupazione – i volontari lo sottolineano – è per quando finiranno il blocco dei licenziamenti e degli sfratti. "In troppi – spiegano – non ce la faranno".  

Lo conferma la testimonianza del sindaco Dario Nardella: "La pandemia sanitaria si è trasformata in pandemia sociale. Come Comune siamo in prima linea per affrontarla. E si manifesta prima di tutto nell’emergenza casa. Le domande dei contributi ordinari per gli aiuti agli affitti sono raddoppiati, dalle 932 del 2019 alle 1862 del 2020". E non finisce qui. "A queste domande – ha aggiunto Nardella – si aggiungono quelle per i contributi affitti straordinari, fondo che abbiamo attivato con il Covid: sono 2807. In tutto dunque stiamo cercando di aiutare 4700 nuclei familiari. Sono numeri impressionanti, che non abbiamo mai visto prima".  

«E’ difficile – ha detto il prefetto Alessandra Guidi – governare una pandemia per una città come Firenze che ha problemi amplificati, ma che ha anche una struttura amministrativa più strutturata e più difficile è stare in prima linea per amministrazioni locali molto più destrutturate. Non ci devono essere cittadini di serie A e B. E con la ripartenza sarà necessario supportare le amministrazioni in modo che le risorse vengano spese bene e velocemente". Tra le priorità del prefetto anche "il coordinamento sempre più importante tra amministrazioni locali, quelle dello Stato presenti sul territorio, Città metropolitana e Regione". Sulla scuola prefetto e sindaco all’unisono: "la prosecuzione dell’attività deve essere salvaguardata, vale per le scuole primarie e secondarie. Anche in zona rossa dobbiamo far andare a scuola i ragazzi".  

Infine le parole dell’arcivescovo Giuseppe Betori: "E’ proprio dall’incrocio tra fragilità e dignità dell’uomo che deve venire fuori il tema del prendersi cura degli individui, come fa Caritas. Questo dovrebbe essere il paradigma di tutta la vita sociale". Betori ha poi sottolineato le difficoltà "dei giovani": "nella crisi c’è sì un germe negativo" ma è anche un modo "per rinascere con valori nuovi e una vita nuova". Ma il cardinale ha anche spezzato una lancia a favore della vaccinazione di tutti i volontari, di Misericordie, Pubbliche assistenze. "Fatto salvo che gli over 80 anni hanno bisogno del vaccino, ne hanno bisogno anche queste persone, cerchiamo di fare qualcosa anche per loro".  

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